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Querela revocabile dal giudice

del 05/10/2013
di: di Simona D'Alessio
Querela revocabile dal giudice
Ok alla revocabilità della querela nei casi di stalking solo dinanzi all'autorità giudiziaria. L'azione sarà, invece, irretrattabile in presenza di minacce gravi e reiterate. Una mediazione, quella raggiunta nelle Commissioni affari costituzionali e giustizia della camera che passa la prova dell'aula di Montecitorio durante le votazioni di ieri al decreto 93/2013 (decreto sul femminicidio), durante le quali sono stati bocciati gli emendamenti soppressivi della norma. A difendere la scelta effettuata, Donatella Ferranti (Pd), relatrice del testo insieme a Francesco Paolo Sisto del Pdl: «la soluzione raggiunta è ragionata ed equilibrata, in grado di garantire una effettiva protezione alle vittime senza nulla togliere all'autodeterminazione delle donne». Nel frattempo, il piano straordinario contro la violenza di genere ha assunto carattere ordinario, poiché il governo ha preso l'impegno di corrispondere un finanziamento annuale, dopo un'indicazione precisa in questa direzione da parte della Commissione bilancio. Sempre dallo stesso organismo parlamentare scatta, invece, l'alto là a una proposta di modifica dell'esecutivo, che intendeva proteggere le imprese operanti nel cantiere Tav di Chiomonte. All'indomani di una serie di attacchi nell'area piemontese in cui si sta costruendo l'infrastruttura, palazzo Chigi aveva deciso di estendere il fondo per le aziende che subiscono attentati di mafia anche a quelle che lavorano per grandi opere strategiche. Un emendamento che aveva ottenuto il nullaosta da parte della Ragioneria generale dello stato e del ministero dell'economia ma che, però, è stato valutato negativamente dai deputati della V commissione. Su tale proposta, però, fa sapere il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, il governo non intende fare marcia indietro, sarà quindi ripresentata «nel primo provvedimento utile, o nella legge di stabilità». L'esame del decreto in Assemblea riprenderà lunedì 7 ottobre, mentre il voto conclusivo è atteso per il giorno successivo, al fine di consegnare il testo completo a palazzo Madama, che dovrà convertirlo in legge entro il 15 ottobre.
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