
Noi non pretendiamo aumenti impossibili, anzi non pretendiamo aumenti neanche di un euro, annuncia il segretario dei lavoratori, con grande meraviglia delle controparte, non è questo, secondo noi, il modo giusto per affrontare la crisi.
Sappiamo benissimo che la moderazione salariale è necessaria al fine di ridurre l'ondata delle delocalizzazioni, le quali non farebbero altro che tradursi in massicci licenziamenti e nella chiusura di fabbriche.
Soltanto la moderazione sindacale potrà difendere la competitività delle aziende, onde tornare a essere quel grande paese esportatore che siamo sempre stati.
In sostanza, aggiunge il segretario dei lavoratori, accrescendo ancora di più se possibile la meraviglia degli imprenditori presenti in sala, siamo ben consapevoli di trovarci di fronte alla peggiore recessione dalla fine della seconda guerra mondiale.
Per cui è assolutamente necessario privilegiare la difesa dell'occupazione rispetto agli aumenti salariali. Ma, se proprio insistete, conclude, potremmo chiudere con il modesto aumento dell'1%, ma ci va bene anche lo 0,50%.
Allora noi replichiamo all'unanimità che il collega vada a raccontarle a sua nonna queste bufale, non è mai accaduto in Italia che i sindacati dei lavoratori chiedano meno di quanto offrano i datori di lavoro.
Ma il collega risponde che l'incontro è avvenuto in Germania, tra l'IgMetall degli imprenditori e i sindacati metalmeccanici, che lassù sono assai più realistici e calcolatori dei nostri.