L'Associazione nazionale giudici di pace chiede al ministro della Giustizia Cancellieri di dar seguito all'impegno assunto nel recente incontro con la magistratura di pace associata di scongiurare l'imminente scadenza, sin dal gennaio del prossimo anno, di tutti i giudici in servizio, con la paralisi della magistratura di pace e conseguentemente dell'intera giustizia nel nostro Paese.
Il rischio è quello di bloccare gli oltre 2 milioni di procedimenti pendenti dinanzi al giudice di pace, magistrato virtuoso davanti al quale un processo dura in media meno di un anno.
Il giudice di pace è giudice di primo grado appartenente all'ordine giudiziario ed è costituzionalmente previsto. Dinanzi a tale magistrato pende oltre il 50% del contenzioso civile e circa il 25% di quello penale.
Sussistendo una evidente necessità e urgenza, l'Associazione ritiene necessario un provvedimento ad hoc ovvero che l'inserimento di una norma nel primo decreto utile in materia di giustizia che preveda la continuità del giudice di pace attraverso il collaudato meccanismo dei mandati rinnovabili, previa verifica del Consiglio superiore della magistratura e dei consigli giudiziari.