
Le principali revoche di fondi. I recuperi di spesa riguardano gran parte dell'Unione; in tutto venti stati, chiaramente ognuno con una misura di revoca diversa. In sostanza dovranno restituire soldi: Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Svezia. Piove sul bagnato per Atene, travolta dalla crisi economica. La Grecia è lo stato che accusa la rettifica più pesante: 105,5 milioni di euro per carenze nel sistema di controllo nel settore del cotone e 18,5 milioni di euro per gravi e persistenti lacune nel sistema Sigc in relazione alle misure di sviluppo rurale. Al secondo posto la Polonia, che dovrà restituire a Bruxelles ben 92 milioni di euro per carenze varie negli aiuti per superficie negli anni 2006-2007. Segue la Spagna; Madrid accusa una rettifica da 47,5 milioni di euro per spese non ammissibili e carenze nel sistema di controllo nel settore ortofrutticolo. Al quarto posto di questa speciale classifica della scorrettezza il Regno Unito: il Tesoro britannico dovrà sborsare 14,2 milioni di euro, per non aver rispettato i termini regolamentari previsti nell'erogazione dei pagamenti diretti. Infine, altra pesante richiesta di rimborso riguarda i Paesi Bassi: 10,4 milioni di euro (per gli esercizi 2003-2005) per aver effettuato un insufficiente numero di controlli negli anni 2003 e 2004.