
In primo luogo, come spiegato dal sottosegretario all'economia Alberto Giorgetti, ciò porterebbe a una perdita di gettito di sei miliardi circa, «in una fase estremamente delicata per la finanza pubblica». Motivo per il quale proprio Giorgetti ieri ha annunciato di voler rimettere al ministro Fabrizio Saccomanni la delega ricevuta sui giochi (il ministro ha invece confermato, nella nota del Mef diffusa in serata, la sua piena fiducia nell'operato del sottosegretario, ricevendone la disponibilità a proseguire nell'incarico). Inoltre dando seguito alla moratoria l'esecutivo compirebbe un atto illegittimo determinando, tra gli altri effetti, «un contenzioso con i circa 200 operatori italiani ed esteri che hanno ottenuto la concessione; la riapertura del contenzioso comunitario, dopo due procedure di infrazione chiuse nel 2010 a seguito della regolamentazione del mercato; lo spostamento in massa di giocatori verso il mercato illegale». In particolare, in merito agli aspetti di conflitto con i diritti dei gestori, secondo prime stime, sarebbero mille le sale scommesse e altrettante sale Vlt a rischio, nonostante le aziende abbiano acquisito i diritti per aprire nuovi punti vendita attraverso regolari bandi di gara.
Non si è fatta attendere la replica della Lega: «la nota del Mef secondo cui la nostra mozione contro il gioco d'azzardo sarebbe inapplicabile è di una gravità inaudita. Il governo non può rifiutarsi di applicare un indirizzo politico votato dal parlamento sovrano. Se questo principio non vale più allora Letta ammetta l'incapacità del suo esecutivo e vada a casa», ha dichiarato in una nota il capogruppo Bitonci. Già la Lega, esultando per il risultato raggiunto aveva invitato il governo, tramite un post sul profilo Twitter del segretario federale Roberto Maroni, ad «andare a casa». Mentre nel Pd c'è stato chi ha fatto retromarcia parlando di «errore nella votazione» dovuto «alla situazione caotica» (il senatore Felice Casson), ma c'è anche chi ha espresso soddisfazione, come la senatrice Stefania Pezzopane, che ha spiegato i punti principali dell'ordine del giorno unitario contro la ludopatia, approvato oltre alla mozione.
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