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Stop all'imposta in due tappe

del 03/09/2013
di: Pagina a cura di Valerio Stroppa
Stop all'imposta in due tappe
Stop all'Imu sulla prima casa per il 2013. La cancellazione dell'acconto, già sospeso a maggio dal dl n. 54/2013, è ora nero su bianco. Per l'eliminazione del saldo di dicembre, invece, bisognerà aspettare un mese, cioè quando partiranno i lavori sulla legge di stabilità per il 2014. Esenzione anche per gli immobili merce, ossia quelli costruiti dalle imprese edili ma non ancora venduti (purché non locati). È quanto prevede il dl n. 102/2013, pubblicato sulla G.U. n. 204 del 31 agosto 2013. Alla fine, rispetto alle ipotesi sul tavolo dell'esecutivo nei giorni scorsi, è venuta meno la reintroduzione dell'imponibilità parziale ai fini Irpef delle seconde case tenute a disposizione. A fronte di tale rinuncia, però, palazzo Chigi ha accantonato (almeno per il momento) l'ipotesi della deducibilità al 50% dell'Imu dal reddito d'impresa o di lavoro autonomo. Confermata la Tares solo per il 2013, con possibilità per i comuni di modificare le regole per il saldo: le modifiche dovranno essere varate entro il 30 novembre, ma i municipi dovranno in ogni caso recapitare al contribuente il bollettino precompilato per il pagamento. Dal 2014 arriverà la Service tax, di cui però non vi è traccia nel dl n. 102: anche in questo caso per la sua regolamentazione bisognerà attendere qualche settimana. Norme fiscali retroattive in chiaroscuro per il contribuente: a suo favore va la riduzione dell'aliquota della cedolare secca per locazioni a canone concordato (dal 19% al 15%), ma al contempo arriva la penalizzazione sulla minore detrazione per i premi assicurativi su polizze vita e infortuni (già dal 2013). Per garantire la copertura finanziaria del provvedimento, che pesa per 2,9 miliardi di euro per quest'anno e per altri 1,6 miliardi nei tre successivi, il governo ha lavorato su più fronti: dai tagli semi-lineari alla spesa pubblica alla sanatoria sulle maxi-multe per i gestori di new slot, includendo anche 925 milioni di euro di Iva che dovrebbe essere «messa in moto» dai pagamenti p.a. per oltre 7 miliardi. Non manca un piano alternativo: qualora queste misure non si rivelassero sufficienti, il Mef entro novembre potrà aumentare le accise e gli acconti Ires e Irap (questi ultimi, peraltro, sono già stati elevati al 101% dal dl n. 76/2013).

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Il decreto sul sito www.italiaoggi.it/documenti

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