
Relativamente alla ripartizione territoriale, il 42,1% di aperture è concentrato al Nord, il 23,2% al Centro e il 34,6% al Sud e Isole. Le variazioni più significative sono avvenute in Basilicata (+13,4%), Umbria (-15,8%) e Sicilia (-11,4%), ma anche Piemonte e Campania registrano apprezzabili cali.
La classificazione per settore produttivo conferma che il commercio registra sempre il maggior numero di aperture di partite Iva: oltre il 24% del totale, seguito da attività professionali (12,9%) ed edilizio (9,7%).
Rispetto a giugno dello scorso anno, tra i settori principali è da sottolineare il forte aumento (+50%) delle attività finanziarie/assicurative; apprezzabile incremento anche per il settore sanitario (+8,4%), mentre le flessioni più rilevanti riguardano l'edilizio, i trasporti, attività professionali, istruzione e attività artistiche, tutte comprese tra il 6 e il 10%. Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sempre stabile, con i maschi cui appartiene il 63,6% di aperture di partite Iva. Circa la metà delle aperture è dovuta a giovani fino a 35 anni e un terzo alla classe 36-50 anni.
Rispetto al giugno del 2012 solo la classe oltre i 65 anni segna un leggero aumento. Nel mese di giugno, infine, 8.806 persone fisiche (pari al 22% del totale delle nuove aperture) hanno aderito al regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni, ai disoccupati e ai lavoratori in mobilità, che per cinque anni limita l'imposta dovuta al 5% degli utili dichiarati, esonerando da Iva e Irap.