Fotovoltaico abusivo, rischi anche nel lungo periodo
Fotovoltaico abusivo, rischi anche nel lungo periodo
del 02/08/2013
di: La Redazione
Nella costruzione di un impianto fotovoltaico senza autorizzazione unica il periculum in mora non può essere limitato esclusivamente al «carico urbanistico» (o all'interesse paesaggistico e ambientale), dal momento che «l'interesse tutelato dalla norma precettiva comprende anche l'esigenza che il concreto controllo sul corretto esercizio di impianti di questo genere sia svolto dall'autorità regionale e non da quella comunale». E il sistema dei controlli regionali deve svolgersi per tutta la durata dell'esercizio. Questa è quanto afferma la Corte di cassazione, terza sezione penale, con la sentenza 30 luglio 2013 n. 32941. I giudici ricordano che la costruzione e l'esercizio degli impianti stessi sono soggetti ad autorizzazione unica, rilasciata dalla regione o da altro soggetto istituzionale delegato dalla regione, nel rispetto delle normative in materia di tutela dell'ambiente e del territorio (articolo 12, comma 3, del dlgs n. 387/2003). Pertanto la rilevanza dell'autorizzazione unica ambientale emerge sia nella mera edificazione degli impianti fotovoltaici e delle opere e delle infrastrutture connesse ma anche per l'esercizio degli stessi. L'intento del legislatore è quello di far sì che il controllo amministrativo da parte dell'autorità regionale venga assicurato non solo nella fase di realizzazione dell'impianto fotovoltaico, ma anche e soprattutto nella fase del suo esercizio. Secondo i giudici della Suprema corte, però, «anche dopo l'ultimazione della sua realizzazione, l'utilizzazione dell'impianto senza il possesso del titolo abilitativo occorrente continua a produrre una lesione del bene giuridico protetto, ossia dell'interesse alla permanente vigilanza da parte dell'autorità competente anche sull'esercizio dell'impianto stesso, e pertanto aggrava o comunque protrae le conseguenze negative del reato ipotizzato».