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Ecobonus rush finale, oggi il voto della Camera

del 30/07/2013
di: Beatrice Migliorini
Ecobonus rush finale, oggi il voto della Camera
Ecobonus alle battute finali. Atteso per oggi, infatti, il via libera da parte dell'aula della Camera, al decreto energia. Il testo dovrà poi tornare al vaglio del Senato che, in tempi molto stretti, dovrà decidere se accogliere le modifiche apportate da Montecitorio o mettervi mano nuovamente. Certo è che le tempistiche non aiutano. La dead line per la conversione del decreto a pena di scadenza è, infatti, stabilita al 4 agosto. Sul filo del rasoio però, non solo il decreto energia. Il 3 agosto scade, infatti, anche il termine per il cosiddetto decreto salva Ilva. Una settimana, quindi, che si preannuncia intensa. Per quel che riguarda l'ecobonus, tra i nodi da sciogliere in aula, restano le decisioni prese dalle commissioni finanze e attività produttive della Camera, la scorsa settimana in merito all'ipotetico aumento dell'Iva (si veda ItaliaOggi di sabato 27 luglio). Oltre a questi anche: la possibilità di poter usufruire della detrazione del 65% anche per interventi di ristrutturazione antisismici su edifici in zone ad alto rischio, oltre che per gli interventi di rimozione dell'amianto da edifici e per la depurazione di acque contaminate da arsenico. A sottolineare l'importanza dell'estensione dell'agevolazione Rete imprese Italia, secondo cui «si tratta di un importante segnale politico perché, come in tutto il mondo sviluppato, i maggiori sforzi vanno indirizzati a combattere la fragilità del territorio, cominciando dai rischi sismico e idrogeologico». A pagare il prezzo delle nuove agevolazioni al 65%, i gadget editoriali e i prodotti che vengono venduti a mezzo di distributori automatici. Per questi, infatti, il mantenimento dell'agevolazione Iva al 4% sembra non avere alcuna possibilità. Solo il settore dell'editoria scolastica è riuscito a scampare all'aumento dell'Iva grazie alla copertura che verrà fornita dal Fondo per le detrazioni Irap ai professionisti. Ultimo ostacolo da superare poi, quello relativo all'emendamento proposto dalla Lega e sottoscritto anche da Ermete Realacci (Pd), volto ad anticipare al 31 dicembre 2013 la riforma, da parte del Ministero dello sviluppo economico, dell'intero apparato definitorio del settore energetico.

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