
Entrando nel dettaglio, l'Aiga, che ha presentato ricorso anche contro il Consiglio dell'ordine di Palermo, chiede di ordinare alla Cassa nazionale di assistenza e previdenza forense di consentire a tutti gli avvocati italiani iscritti all'Albo forense alla data del 3/2/2013 di votare in occasione del prossimo rinnovo del comitato dei delegati e di rideterminare il numero base per la distribuzione dei seggi nei collegi elettorali, computando tutti gli avvocati italiani iscritti all'Albo forense alla data del 3/2/2013. «È da mesi che stiamo ponendo il problema, ripetutamente, ai vertici di categoria e della Cassa forense», afferma il presidente Aiga, Dario Greco, «ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Chiediamo solo il rispetto della legge e non possiamo accettare che passi il criterio secondo il quale può votare solo chi ha pagato». Contraria all'iniziativa dell'Aiga l'Associazione nazionale forense, che giudica il ricorso un atto «che mette seriamente a rischio l'autonomia della Cassa forense, che porta fuori tempo la legittima battaglia per il riconoscimento dell'elettorato attivo ai 56 mila avvocati non iscritti. Il rischio reale ora è il commissariamento dell'Ente», afferma il segretario generale, Ester Perifano.