
Le modifiche introdotte, che hanno effetto a decorrere dal 14 giugno scorso, prevedono che l'importo massimo del versamento della quota una tantum per i datori di lavoro/professionisti che iscrivono oltre 100 lavoratori in un'unica soluzione sia pari a 1.800 euro. L'accordo sulla nuova disciplina riguarda esclusivamente il versamento dell'una tantum iniziale a seguito della prima iscrizione del datore di lavoro e dei lavoratori. Per le iscrizioni successive, resta in vigore l'obbligo del versamento per ciascun lavoratore neoiscritto della quota una tantum pari a 24 euro.
Tale contributo – si legge nell'accordo – non è finalizzato alla copertura delle prestazioni sanitarie, bensì all'efficientamento della gestione amministrativa e informatica delle posizioni degli iscritti. E poiché esistono economie di scala legate alla dimensione degli iscritti, tali economie si traducono in una riduzione dei costi di gestione in rapporto all'aumento del numero dei lavoratori che vengono iscritti per la prima volta in un'unica soluzione.