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Per le elaborazioni di Gerico la crisi non esiste

del 18/07/2013
di: di Andrea Bongi
Per le elaborazioni di Gerico la crisi non esiste
Forse per Gerico 2013 la crisi non esiste. O perlomeno non esiste nelle proporzioni che tutti purtroppo ben conoscono. E soprattutto non esiste, o esiste solo marginalmente, per le attività professionali. Il dubbio nasce dai risultati delle elaborazioni del software di calcolo degli studi di settore che proprio in questi giorni, vuoi per lo slittamento delle scadenze vuoi per l'uscita della circolare esplicativa sull'uso di Gerico 2013, in molti stanno effettuando.

Il problema sembra particolarmente rilevante per tutti quelli studi di settore delle attività professionali che si sono evoluti proprio con decorrenza dal periodo d'imposta 2012.

Prendiamo due casi tipici nell'ambito delle professioni mediche: l'odontoiatra e il medico pediatra di libera scelta. In assenza di variazioni strutturali dell'attività il nuovo studio di settore di entrambi i professionisti ha alzato, e non di poco, l'asticella dei compensi presunti necessari per raggiungere l'agognata condizione di congruità.

Nella tabella in pagina sono riassunti, in maniera schematica, le modifiche ai risultati di Gerico a seguito dell'evoluzione dei due studi di settore: in entrambe le situazioni lo studio evoluto pretende un incremento di compensi che appare difficilmente compatibile alla luce delle variabili congiunturali in atto nel corso dell'anno 2012. Anno che fra l'altro ha esteso i suoi effetti negativi proprio al settore delle libere professioni, con stime macroeconomiche che indicano in forte crisi di fatturati e di liquidità un po' tutte le categorie professionali.

Ma Gerico, si sa, viaggia per conto suo e nonostante l'amministrazione finanziaria rassicuri i contribuenti che i software di calcolo sono costruiti tenendo conto degli effetti della crisi economico-finanziaria in atto, i risultati concreti sono poi quelli sopra esposti.

Entrando nel dettaglio delle due attività incriminate, esaminiamo i due esempi. Il medico odontoiatra opera in forma individuale e si avvale della collaborazione di una infermiera part-time. Nel corso del 2012 ha visto diminuire i suoi fatturati e di conseguenza le sue entrate. Nell'ottobre si è visto costretto, suo malgrado, a licenziare la dipendente. Il calo del lavoro in questo settore è sotto gli occhi di tutti. Basta scorrere le ultime relazioni degli osservatori regionali per trovare conferma di come questo settore professionale stia pagando, forse più di altri, il prezzo della crisi. Fenomeni come il cosiddetto «turismo dentale» verso i paesi dell'Est sono testimonianza delle difficoltà vissute da questo comparto di attività. Eppure Gerico 2013 sembra insensibile a queste realtà e richiede un incremento dei compensi del medico odontoiatra rispetto all'anno precedente, quasi a farsi beffe della crisi in atto.

Ai limiti del paradosso anche l'evoluzione dello studio di settore del medico pediatra convenzionato con la azienda sanitaria locale. Nonostante il medico svolga il 99% della sua attività in regime di convenzione con la Asl locale (circostanza evidenziata nello studio di settore) e nonostante le politiche di contenimento della spesa sanitaria attuate in tutte le regioni italiane per effetto della spending review, ecco che Gerico 2013 cala l'asso e richiede anche in questo caso un bell'incremento dei compensi 2012 rispetto all'esercizio precedente.

Saranno casi limite. Saranno le classiche eccezioni che confermano la regola. Nonostante ciò elaborando quotidianamente gli studi di settore per il periodo d'imposta 2012 l'impressione che si trae è proprio quella che per Gerico 2013 la crisi non esiste.

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