
Ora bisognerà attendere la nomina dei quattro componenti mancanti, che saranno individuati a maggioranza assoluta dal parlamento (due per ciascuna camera) tra professori universitari e professionisti con almeno 12 anni di iscrizione all'albo. Probabile però che le nomine slittino a dopo l'estate. Almeno fino a settembre, quindi, resterà in carica l'attuale Cpgt.
Il consiglio uscente però, pubblicherà in questi giorni anche gli esiti degli interpelli per la copertura dei posti da giudice vacanti nelle varie commissioni, dopo aver ufficializzato le nomine a presidente di sezione e di commissione (si veda ItaliaOggi del 4 luglio 2013).
Un passaggio che sancirà l'inevitabile avvio di un vasto contenzioso promosso dai togati risultati soprannumerari ai sensi del concorso bandito nel 2011, i quali, nelle graduatorie, si vedranno sopravanzare dai magistrati trasferiti già in servizio. «Purtroppo la procedura dipende da norme scritte di fretta e in malo modo», ha commentato Ennio Attilio Sepe, presidente nazionale dell'Associazione magistrati tributari (Amt), «temo che sarà necessaria la pronuncia di qualche giudice». Inclusi, forse, quelli costituzionali, ai quali i soprannumerari intendono appellarsi perché i criteri di valutazione sembrano violare il principio di uguaglianza.
A proposito delle elezioni, l'Amt prende inoltre atto del più alto tasso di assenteismo di sempre (circa il 50%) «che testimonia un evidente scoraggiamento della componente laica», ha osservato Sepe, «in ogni caso gli esiti delle urne hanno dimostrato che l'Amt è l'unica associazione in grado di rappresentare i giudici tributari in tutte le loro componenti. Proprio per questa ragione speriamo di poter avviare quanto prima il confronto con il governo».
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