
«La settimana prossima il ministero diramerà una circolare, una sorta di vademecum, dove saranno indicati gli obblighi di trasparenza per gli amministratori degli enti locali», ha dichiarato il ministro a margine di un convegno sull'ammodernamento della p.a. Ma prima di richiamare gli amministratori locali all'ordine ha voluto dare il buon esempio, pubblicando sul sito del dicastero la dichiarazione patrimoniale (propria e dei prossimi congiunti) e gli importi delle spese di missione. Manca ancora la dichiarazione dei redditi (seppur già trasmessa alla camera dei deputati prima di diventare ministro) che, fanno sapere dall'entourage del ministro, è in fase di aggiornamento.
Riuscirà l'appello del ministro a realizzare una massiccia disclosure nelle pubbliche amministrazioni locali? I sindaci, si sa, sono stati storicamente i soggetti più restii ad applicare le norme in materia di anagrafe degli eletti, previste da una legge vecchia più di 30 anni (n. 441/1982). Ma ora il dlgs 33/2013 ha rilanciato gli obblighi di pubblicità e trasparenza a carico della p.a. prevenendo pesanti sanzioni in caso di inadempimento (danno all'immagine e valutazione ai fini della corresponsione della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale).
D'Alia ha parlato anche di esuberi nella p.a. precisando che i 7 mila lavoratori individuati come in sovrannumero in base ai tagli lineari «non saranno licenziati ma dovranno essere ricollocati» secondo procedure da concordare con i sindacati.
© Riproduzione riservata