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I carrelli elevatori fuorilegge da 20 anni

del 13/06/2013
di: Stefano Manzelli
I carrelli elevatori fuorilegge da 20 anni
Per uscire dall'area privata della ditta per le comuni operazioni di carico e scarico della merce i carrelli elevatori dovranno essere immatricolati e muniti di targa. In mancanza di una modifica normativa non potranno infatti più essere rilasciate le consuete autorizzazioni alla circolazione saltuaria solo con lampeggiante e copertura assicurativa. Lo ha messo nero su bianco il ministero dei trasporti con la circolare n. 14906 del 10 giugno 2013. La questione della circolazione stradale dei muletti a forca abilitati al carico dei mezzi pesanti, ai sensi dell'art. 58 del cds, risente delle vicende di un codice stradale ormai irriconoscibile per le troppo modifiche intervenute nel tempo, spesso poco coordinate tra di loro. L'utilizzo del carrello elevatore nelle strade pubbliche attualmente risulta formalmente disciplinato dal decreto del ministero dei trasporti 28 dicembre 1989, pubblicato sulla G.U. n. 5 dell'8 gennaio 1990. In pratica la motorizzazione può autorizzare una circolazione saltuaria e ben delimitata di queste macchine operatrici, previa verifica di una serie di condizioni tecniche, omologazione del mezzo e installazione sullo stesso di un dispositivo lampeggiante e luci anabbaglianti con assicurazione rc auto al seguito. A differenza di tutti gli altri veicoli quindi, anche senza immatricolazione, il muletto può impegnare certe strade in presenza di traffico e operare nel rispetto del codice stradale. Con l'abrogazione della legge 38/1982 a seguito dell'entrata in vigore dell'art. 231 del codice stradale però si è creato un gap normativo che incide direttamente sull'attualità del decreto ministeriale 28 dicembre 1989. Specifica infatti la circolare ministeriale che non è più possibile rilasciare autorizzazioni alla circolazione saltuaria di validità annuale. In pratica ora anche questi veicoli per poter circolare regolarmente devono essere immatricolati ai sensi dell'art. 114 cds. Ovvero dotati di targa e tutti i dispositivi di sicurezza richiesti dalla legge. Peccato che il codice stradale sia entrato in vigore il 1° gennaio 1993 e quindi la vicenda abbia tardato oltre 20 anni per venire alla luce.

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