
Restano, comunque, importanti differenze tra Nord e Sud (e anche all'interno delle due grandi aree). Le regioni più sviluppate raggiungono il 49,4% della spesa certificata, quelle meno si fermano al 35,7%, anche se, avverte l'esecutivo, «per queste ultime è necessario tener conto della presenza di significative opere infrastrutturali che richiedono tempi di attuazione più lunghi». In dettaglio, poi dei 52 programmi di spesa, l'ammontare delle spese certificate ha superato il target in 35 casi, è rimasto entro la soglia di tolleranza in 11 casi, non ha raggiunto il livello minimo in 6 casi. E, in proposito, ricorda il dipartimento per la coesione territoriale, «il mancato raggiungimento degli obiettivi potrà comportare riprogrammazioni che terranno conto della necessità sia di rafforzare i settori maggiormente in grado di sostenere l'ulteriore accelerazione richiesta, sia di massimizzare l'apporto in favore delle priorità della politica di coesione».
A sottolinearlo è lo stesso ministro alla coesione territoriale, Carlo Trigilia, secondo cui «occorre procedere il più rapidamente possibile con uno sforzo straordinario e con la collaborazione di tutte le amministrazioni a una riprogrammazione delle risorse non ancora spese, secondo le priorità che il governo si è dato, a partire dalle misure per affrontare il problema della disoccupazione giovanile».