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Consulenti portatori di soluzioni

del 09/03/2010
di: La Redazione
Consulenti portatori di soluzioni
Con l'approvazione del collegato lavoro, qualsiasi lite aziendale potrà essere conciliata con la mediazione dei consulenti del lavoro. Mercoledì scorso, infatti, dopo un lungo iter parlamentare è stato approvato definitivamente il ddl 1167-B cosiddetto collegato lavoro che, tra le numerose novità, contiene una profonda rivisitazione delle procedure di risoluzione delle liti in materia di lavoro e assegna un importante ruolo attivo ai consulenti del lavoro. Il provvedimento da un lato fa diventare facoltativo il tentativo di conciliazione prima di avviare un contenzioso in materia di lavoro, ma dall'altro allarga alle commissioni di certificazione dei contratti di lavoro la possibilità di conciliare le controversie e inoltre introduce l'arbitrato al quale le parti, se previsto dalle parti sociali, potranno in via facoltativa ricorrere per la composizione delle liti.

In particolare, l'art. 31 prevede che gli organi di certificazione di cui all'articolo76 del dlgs n. 276/2003 (tali organi sono costituiti anche presso gli ordini provinciali dei consulenti del lavoro), possono istituire camere arbitrali per la definizione, ai sensi dell'articolo 808-ter del codice di procedura civile, delle controversie nelle materie di cui all'articolo 409 del medesimo codice e all'articolo 63, comma 1, del dlgs n. 165/2001 (in sostanza lavoro privato e pubblico). Presso le stesse sedi di certificazione può altresì essere esperito il tentativo di conciliazione di cui all'articolo 410 del codice di procedura civile.

Gli strumenti introdotti, finalizzati alla conciliazione delle liti del lavoro, vanno a completare l'obiettivo del legislatore di porre un freno alle liti in Tribunale, previsto nel dlgs 28/2010, che ha sancito l'obbligo del tentativo di conciliazione (esperibile anche presso gli ordini professionali) prima di poter instaurare un contenzioso giudiziario in numerose materie civili e commerciali.

In entrambi i provvedimenti quindi un ruolo fondamentale è assegnato ai consulenti del lavoro i quali assumono un ruolo di veri e propri mediatori per la composizione delle liti.

Un ruolo peraltro già svolto con ottimi risultati in campo tributario mediante l'attività di assistenza tecnica ai contribuenti nell'ambito degli istituti dell'accertamento con adesione, della conciliazione giudiziale e della chiusura dei processi verbali di constatazione.

Nelle liti di lavoro il legislatore ha riconosciuto la terzietà che i consulenti del lavoro hanno maturato sul campo e che ha già prodotto ottimi risultati sia con le certificazioni dei contratti di lavoro che con il collocamento privato. Ma anche la collaborazione tra il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro e il ministero del lavoro, sia con periodici incontri che vedono anche il coinvolgimento anche dei dirigenti locali, che con le sinergie nella Fondazione Studi, sta producendo ottimi risultati sul fronte della prevenzione del contenzioso nelle attività ispettive. In tale direzione l'istituto della diffida rappresenterà certamente un ulteriore strumento deflativo del contenzioso.

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