
A porre la questione dei titoli di stato, in commissione, è stato il parlamentare Elio Lannutti. «Noi ci troviamo», ha detto, «in una situazione in cui gli stati pagheranno di più il denaro; non v'è dubbio, infatti, che l'aumento del costo del denaro sia imminente. Gli enti previdenziali, o almeno quelli che dispongono di un po' di liquidità, potrebbero approfittare di questa situazione senza rischiare i risparmi dei contribuenti e rivolgendosi, piuttosto, ad obbligazioni statali più sicure». Un punto di vista che ha trovato d'accordo la presidenza della Bicamerale guidata da Giorgio Jannone. Questa riflessione, ha sottolineato il presidente, «riflette ciò che abbiamo rilevato nel corso delle audizioni che abbiamo tenuto sulla crisi dei mercati finanziari. Abbiamo, infatti, rilevato che effettivamente alcuni errori sono stati commessi. Ora abbiamo questa occasione e noi vorremmo invitare o, in qualche modo, esercitare delle pressioni sui responsabili degli investimenti affinché essi prestino attenzione e non si facciano incantare un'altra volta dagli investimenti facili ad alto rendimento, così da cadere in situazioni già viste». Altrettanto incisivo l'intervento del presidente del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale. «Effettivamente», ha aggiunto Alberto Brambilla, «questo tipo di situazione offre delle buone possibilità, soprattutto agli enti previdenziali privatizzati che dispongono di parecchi quattrini. I consigli che sono stati dati, per quanto sia possibile farlo, consistono nel puntare su dei titoli che lentamente sono indicizzati all'inflazione e sono titoli di paesi abbastanza forti. Devo, comunque, ammettere», ha continuato, «che questa crisi epocale pare che qualcuno se la sia già dimenticata e molte banche stanno continuando ad offrire degli strutturati e delle scommesse. Il messaggio che abbiamo fatto passare alle casse di previdenza è che la pensione deve essere pagata per certo, quindi la scommessa è meglio non farla, anche se ci sono buone possibilità di vincerla. È meglio puntare su titoli solidi»