
Il provvedimento punta a sbloccare circa 40 miliardi di euro per dare respiro a imprese, cooperative e professionisti e iniettare liquidità nell'economia. I 40 miliardi dovranno essere erogati nell'arco dei prossimi dodici mesi, accordando priorità ai crediti che i soggetti non hanno ceduto alle banche.
Tra le ultime misure inserite al Senato c'è la garanzia dello Stato a banche e altri intermediari finanziari, come la Cdp e la Bei, per agevolare la cessione dei «crediti maturati dalle aziende nei confronti della pubblica amministrazione entro fine 2012». Questa novità dovrebbe consentire di aprire la strada al rimborso dell'intero ammontare dei debiti arretrati della pubblica amministrazione chiudendo entro il 2014 la partita con i restanti 50 miliardi di euro di pagamenti dovuti alle imprese (secondo stime Bankitalia l'ammontare complessivo si aggira attorno a 91 miliardi di euro). Ecco una sintesi delle novità (per un quadro più completo si veda ItaliaOggi di ieri). I comuni potranno continuare ad avvalersi di Equitalia per la riscossione delle imposte locali, come la Tares, fino alla fine del 2013. Sempre per gli enti locali, bilanci spostati al 30 settembre e restituiti 600 mln, le somme pagate per l'Imu sugli immobili di proprietà degli stessi comuni negli anni 2012-2013. Esentati inoltre dal pagamento dell'Imu gli immobili strumentali dei comuni. Sul fronte dei pagamenti dei debiti, la legge prevede che anche i singoli professionisti potranno, come le altre imprese, riscuotere i crediti accumulati nei confronti della pubblica amministrazione. Gli enti locali (non le regioni) avranno l'obbligo di procedere alla immediata estinzione dei debiti pagati con le anticipazioni di liquidità da parte del ministero dell'Economia. Ampliata la platea delle compensazioni crediti-debiti: i debiti tributari interessati sono quelli iscritti a ruolo fino al 31 dicembre e non sino ad aprile, come prevedeva il testo originale. Le comunicazioni telematiche ai creditori da parte della pubblica amministrazione sull'importo e la data del pagamento devono essere inviate entro il 30 giugno prossimo e dovranno avvenire attraverso posta elettronica certificata. Il Governo promuoverà la stipula di convenzioni con l'Abi affinché si verifichi che la liquidità derivante dal pagamento dei crediti ceduti sia impiegata a sostegno dell'economia reale e del sistema produttivo. Prevista la garanzia dello Stato a banche e altri intermediari finanziari per agevolare la cessione dei «crediti maturati dalle aziende nei confronti della pubblica amministrazione entro fine 2012». Sul fronte dei tagli, scuola, ricerca, cultura ed Expo 2015 saranno esclusi dalle sforbiciate previste a parziale copertura delle misure del decreto. Salvi anche i fondi per la cooperazione internazionale in cambio di riduzioni alle indennità di servizio all'estero per il personale delle ambasciate. Tagli, invece, nel 2014 e 2015 ai fondi dei ministeri dell'Economia, del Lavoro e degli Affari esteri e al fondo per gli interventi strutturali di politica economica; una riduzione nel 2015 di 17,35 milioni dei fondi per l'editoria; meno risorse anche per le fonti rinnovabili. A copertura del decreto anche parte della quota dell'8 per mille di competenza statale.
© Riproduzione riservata