
Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 8998 di ieri, ha respinto il ricorso di un papà separato, accusato di far mancare i mezzi di sussistenza al figlio perché, invece di versare l'assegno stabilito dal giudice, aveva deciso di sostituirlo con costosi regali (due computer, vestiario firmato...). L'uomo si era anche giustificato sostenendo che la partner gli aveva confidato che il bambino non era figlio suo. In particolare i giudici della sesta sezione hanno chiarito sul primo punto che «non è facoltà dell'obbligato sostituire la somma di denaro, mensilmente dovuta a tale titolo, con ''cose'' o ''beni'' che, a suo avviso, meglio corrispondono alle esigenze del minore beneficiario».