
Come detto, l'elenco sarà suddiviso in tante sezioni quante sono le attività considerate come maggiormente esposte al rischio di infiltrazioni mafiose dalla legge anticorruzione. Si va dal trasporto di materiali a discarica al trasporto di rifiuti, dal movimento terra alla fornitura di calcestruzzo, dalla fornitura di ferro lavorato alla guardiania dei cantieri. Questo elenco potrà essere aggiornato entro il 31 dicembre di ogni anno, con apposito decreto del ministro dell'interno, adottato di concerto con i ministri della giustizia, delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze.
Le domande di iscrizione nell'elenco potranno essere inviate anche telematicamente alle prefetture che le valuteranno seguendo la procedura a doppio binario vista prima: iscrizione automatica nel caso in cui l'impresa sia già presente nella Banca dati nazionale antimafia o solo a seguito di verifiche in caso di mancata iscrizione nell'elenco. Le prefetture dovranno pronunciarsi entro 90 giorni dal ricevimento dell'istanza.
Le imprese presenti nell'elenco dovranno comunicare entro 30 giorni qualsiasi modifica del proprio assetto proprietario o degli organi sociali. Mentre le società quotate dovranno indicare anche le partecipazioni rilevanti. La mancata osservanza dell'obbligo di comunicazione comporterà la cancellazione dall'elenco. Almeno 30 giorni prima della scadenza annuale di validità dell'iscrizione, le imprese dovranno trasmettere alla prefettura la richiesta di restare iscritte all'elenco per lo stesso o per settori di attività diversi rispetto a quelli originari. Le prefetture potranno disporre controlli a campione per l'accertamento dei requisiti. E chi non sarà trovato in regola verrà cancellato.
Gli elenchi delle imprese «pulite» saranno pubblicati sul sito web delle prefetture nell'apposita sezione «Amministrazione trasparente» prevista dal dlgs 33/2013 (si veda altro pezzo in pagina). Per facilitare la comunicazione delle imprese con le prefetture attraverso la Pec, il ministero dell'interno pubblicherà sul proprio sito un elenco di indirizzi Pec dei singoli Uffici territoriali di governo.