
Il problema che si è creato è molto forte per le persone anziane ma forse si sarebbe potuto evitare, se l'Inps avesse raccolto da subito le parole del presidente nazionale Francesco Longobardi pronunciate al recente convegno di Rieti organizzato dagli Ordini e dalle UP di Rieti e l'Aquila (un successo in numeri e coinvolgimento sociale): «probabilmente se gli istituti chiedessero un consiglio a noi consulenti prima di agire molte difficoltà ad aziende ed utenti verrebbero meno», invece che aspettare alcuni giorni per essere accolte (insieme alla proposta di essere noi canale per risolvere questo pasticcio). Con la produzione del messaggio n.4228 dell'altro ieri, a distanza di 13 giorni dalla scadenza della certificazione l'Inps ha comunicato che gli utenti dell'Istituto potranno rivolgersi (per avere questo benedetto Cud) anche al canale più naturale: i Professionisti abilitati all'assistenza fiscale. Per ottenere la certificazione il cittadino potrà rivolgersi, previo conferimento di specifico mandato, ai professionisti, che abbiano stipulato con l'Istituto la convenzione per la trasmissione dei modelli Red. Il mandato, unitamente a copia di un documento di identità del cittadino, dovrà essere conservato dal professionista ed esibito a richiesta dell'Inps. Oltre a ciò è stata inaugurata un'altra modalità che riteniamo però inutile, chi ha la cultura per poterla utilizzare, è in grado di utilizzare le altre vie. Gli utenti potranno trasmettere la richiesta del proprio Cud, indirizzandola a richiestaCud@postacert.inps.gov.it, utilizzando anche la posta elettronica ordinaria (allegando l'istanza debitamente firmata e digitalizzata e la copia digitalizzata fronte/retro di un documento di riconoscimento valido del richiedente). Ricevuta la richiesta nella modalità sopra descritta, il Cud verrà trasmesso all'indirizzo di posta elettronica indicato dal richiedente.
Quello che succederà quest'anno procurerà molte difficoltà agli utenti cittadini e pensionati, anche se qualche passo nell'ottica della semplificazione è stato fatto con il Messaggio n. 3695 dell'1/3/2013 con cui l'Inps ci informa (e questo riguarda anche noi) che a partire dall'1/3/2013 il pin di accesso ai servizi online sarà semplificato riducendo il numero di caratteri che lo compongono da 16 a 8, (un numero di caratteri, il 16, che mette alla prova anche noi consulenti nella sua digitazione). Per esaustività ricordiamo che, l'Inps ha stabilito che il cittadino (ed anche la Signora amica di mia madre) potrà visualizzare e stampare il proprio Cud direttamente dal sito istituzionale www.inps.it seguendo il percorso: «Servizi al cittadino» >inserimento codice identificativo PIN> «Fascicolo previdenziale per il cittadino». Conosciamo per esperienza diretta il sito Inps e pur nella sua fruibilità rappresenterà uno scoglio molto forte per molti anziani magari soli. L'istituto si è reso forse conto di questa difficoltà e con un comunicato stampa il 1° marzo 2013 ha annunciato che per venire incontro alle esigenze di tutti coloro che non sono in possesso delle competenze e delle risorse necessarie all'utilizzo del canale telematico, comunque, è stato attivato il numero verde 800.43.43.20. L'Inps con il messaggio del 13 marzo ha forse fatto un passo in avanti nel riconoscimento del valore sociale delle professioni e ne siamo felici ma forse sarebbe stato meglio che quest'anno il Cud fosse stato inviato insieme ad un avviso in cui si sarebbe annunciata la nuova modalità e tutte le alternative possibili, forse questo avrebbe fatto diminuire i costi, perché visto tutto l'armamentario messo in campo per mettere delle «patch» (pezze in italiano), forse inviare i Cud quest'anno sarebbe costato meno che farli scaricare dal sito.