
Spese. Lo schema di regolamento prevede che nei compensi non sono comprese le spese da rimborsare. Secondo il Consiglio di stato bisognerebbe, invece, stabilire che il compenso è unitario e onnicomprensivo e comprende anche le spese.
Confusione con le tariffe. I parametri non possono essere una riedizione delle vecchie tariffe. Partendo da questo presupposto il Consiglio di stato ritiene preferibile non stabilire, neanche a titolo indicativo, la misura minima di parametri, numerici o percentuali, per la determinazione giudiziale dei compensi. Palazzo Spada consiglia, quindi, di modificare sia il testo del regolamento, sia le tabelle allegate, eliminando qualsiasi riferimento a diminuzioni minime dei parametri, immesse alle valutazioni del giudice.
Importi. Il parere richiama a mantenere basso il valore medio di liquidazione dei compensi, in considerazione dell'attuale questo periodo di crisi finanziaria. Tra l'altro si legge nel parere che no si comprende su quali basi siano stati determinati i valori medi.
Tempo. Secondo il Consiglio di stato il tempo impiegato per una determinata attività non necessariamente rappresenta un indicatore di qualità o di complessità dell'attività: la proposta è di eliminare il parametro dell'impegno profuso quale elemento per calcolare l'onorario.