Infatti, l'interessato, le cui patologie si aggravano a tal punto che deve presentare una nuova domanda per il riconoscimento del suo status e del conseguenziale diritto all'indennità dell'accompagnamento, si vede negato il diritto a presentare la nuova istanza amministrativa proprio lì, presso lo sportello di patronato che, si badi bene, è l'unico soggetto legittimato a protocollare le predette istanze.
Quindi sono questi enti di patronato, fino a quando non si risolve il problema al livello di determinazioni della sede centrale dell'Inps di Roma, per come tutti auspicano, che, secondo il mio parere, devono essere adeguatamente istruiti e/o motivati a perseguire il comportamento ingiusto dell'Istituto previdenziale il cui sistema informatico, centrale e periferico, ha disatteso primarie esigenze di giustizia, costituzionalmente garantite, quelle alla salute e all'assistenza, anche perdurante lo svolgimento di un giudizio per il riconoscimento della pensione o assegno di invalidità civile.