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Accompagnamento, i problemi iniziano dai patronati

del 08/01/2013
di: avv. Antonietta Gallo
Accompagnamento, i problemi iniziano dai patronati
Ho avuto modo di leggere attentamente l'articolo redatto da Daniele Cirioli del 27/12/2012, in occasione della pubblicazione del provvedimento d'urgenza del Tribunale di Castrovillari (Cs), in materia di invalidità civile, da me patrocinato, e ritengo che nel suddetto articolo al documento citato, pubblicato nel vostro sito, in relazione all'illegittimità del Comportamento dell'Inps, nel rifiutare di protocollare la domanda di invalidità civile per il riconoscimento dello status di invalido civile totale con diritto all'indennità d'accompagnamento, non si è dato la necessaria prospettiva sociale delle evidenti ripercussioni a esso sottese, dal momento che gli enti di patronato non sono stati opportunamente sollecitati a creare le necessarie vertenze e/o diffide amministrative nei riguardi di tale comportamento dell'Inps tutelando gli aventi diritto.

Infatti, l'interessato, le cui patologie si aggravano a tal punto che deve presentare una nuova domanda per il riconoscimento del suo status e del conseguenziale diritto all'indennità dell'accompagnamento, si vede negato il diritto a presentare la nuova istanza amministrativa proprio lì, presso lo sportello di patronato che, si badi bene, è l'unico soggetto legittimato a protocollare le predette istanze.

Quindi sono questi enti di patronato, fino a quando non si risolve il problema al livello di determinazioni della sede centrale dell'Inps di Roma, per come tutti auspicano, che, secondo il mio parere, devono essere adeguatamente istruiti e/o motivati a perseguire il comportamento ingiusto dell'Istituto previdenziale il cui sistema informatico, centrale e periferico, ha disatteso primarie esigenze di giustizia, costituzionalmente garantite, quelle alla salute e all'assistenza, anche perdurante lo svolgimento di un giudizio per il riconoscimento della pensione o assegno di invalidità civile.

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