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Sui rimborsi Irap parte la raccolta di documenti

del 02/01/2013
di: di Andrea Bongi
Sui rimborsi Irap parte la raccolta di documenti
Il fisco del 2013 parte dai rimborsi Irap. I primi giorni del nuovo anno saranno destinati a predisporre la documentazione utile per richiedere le maggiori imposte dirette pagate per effetto dell'indetraibilità dell'Imposta regionale sulle attività produttive afferente il costo del lavoro in attesa che entro domani l'Agenzia delle entrate renda disponibile il software per le istanze. Tutto ciò per effetto del provvedimento direttoriale del 17 dicembre scorso che ha approvato il modello per l'istanza di rimborso dell'Irpef o dell'Ires per mancata deduzione dell'Irap relativa al personale dipendente e assimilato (art. 2, comma 1-quater, del dl 2012/2011, manovra Monti). Il provvedimento in oggetto ha stabilito anche le tempistiche scaglionate dell'invio telematico delle istanze di rimborso nel tentativo di evitare, il più possibile, l'ingorgo del canale di trasmissione. In attesa dell'apposito software che consentirà ai contribuenti una gestione ottimale delle istanze, è ovvio che i primi giorni del 2013 dovranno essere impiegati per raccogliere la documentazione ed effettuare i primi calcoli di convenienza alla base della decisione di presentare o meno le istanze di rimborso. Le variabili da tenere in considerazione sono infatti più di una. In primo luogo si dovrà considerare l'impatto del costo del personale dipendente e assimilato indeducibile ai fini dell'Irap rispetto alla base imponibile totale dell'imposta. Sarà infatti proprio sulla base di detto rapporto matematico che la convenienza alla richiesta di rimborso sarà più o meno accentuata. In secondo luogo sarà necessario considerare, per ciascun periodo d'imposta oggetto di possibile richiesta di rimborso, l'importo dell'imposta regionale versata dal contribuente sia in acconto che in saldo. Sarà infatti il totale dei versamenti annuali effettuati che determinerà la quota di maggiore imposta regionale sulle attività produttive deducibile dalla base imponibile delle imposte dirette di ciascun esercizio. Si dovrà inoltre verificare anche la presenza su ciascun periodo d'imposta di interessi passivi e oneri assimilati. La presenza di tali componenti consente infatti di cumulare la nuova deduzione introdotta dal dl 201/2011 con quella forfettaria del 10% già utilizzata nella determinazione della base imponibile delle imposte dirette degli anni di riferimento. Altri elementi necessari da prendere in considerazione sono inoltre i risultati con i quali si sono chiusi i periodi d'imposta precedenti sui quali chiedere i rimborsi. Se si è in presenza di esercizi chiusi con utili fiscali e quindi con versamenti di imposte dirette è ovvio che l'istanza produrrà una richiesta di rimborso vero e proprio mentre nel caso di esercizi chiusi in perdita fiscale il ricalcolo condurrà a una maggiore perdita fiscale riportabile agli esercizi successivi. Altre variabili da prendere in considerazione riguardano poi la distribuzione territoriale della base imponibile Irap che comporta un aggravio nei calcoli nonché la presenza o meno di gruppi societari soggetti alle regole del consolidato fiscale. Si tratta dunque di mettere assieme tutta una serie di informazioni e di fare i primi calcoli di convenienza circa la presentazione o meno delle istanze di rimborso. Il tutto considerando anche i tempi che corrono e le difficoltà con le quali le imprese italiane si accingono a chiudere i bilanci sulla base delle quali la convenienza alla presentazione delle istanze di rimborso ex art. 2 del dl 201/2011 potrebbe rivelarsi ancor più conveniente.

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