
Nel 2012 questa attività, «che mira a scovare prestazioni di disoccupazione erogate a falsi braccianti, pensioni a falsi invalidi, assegni sociali a falsi poveri, riscossione di pensioni di persone decedute, aziende che occupano in nero e lavoratori in cassa integrazione che lavorano, ha portato alla denuncia di oltre 9 mila persone e all'arresto di oltre 40. I condannati per questo tipo di attività criminosa», aggiunge l'istituto di previdenza, «sono stati 20, e oltre 100 i milioni di euro recuperati».
Il crollo del contenzioso, sostiene l'Inps, «è il risultato di un complesso di misure convergenti messe in atto dall'istituto, tramite il coordinamento della direzione centrale Audit, con l'intento di riportare il contenzioso giudiziale a livelli fisiologici». L'azione di analisi del contenzioso «è stata ricondotta ai soli casi in cui c'erano pretese plausibili e c'era un effettivo contrasto interpretativo sulla sussistenza di diritti e obblighi». Il totale nazionale, sottolinea l'istituto di previdenza, «delle cause attualmente pendenti del contenzioso civile ammonta a 561 mila. Anche in questo caso, la riduzione negli ultimi anni sfiora il 50%: le cause pendenti erano quasi un milione nel 2009, 747 mila nel 2010 e 662 mila nel 2011». Tra il 2011 e il 2012, in particolare, nel quadro dei procedimenti giurisdizionali definiti c'è stato «un aumento dei giudizi di primo grado conclusi con sentenza favorevole all'Inps (146 mila nel 2012 contro i 126 mila del 2011), con un incremento del 16,23%, a fronte di una contrazione di quelli con sentenza favorevole alla parte avversa (74.355 nel 2012, contro 81.212 nel 2011, pari a -8,45%)».