
Permane anche la possibilità di inserire nei contratti la clausola compromissoria che preveda, in caso di controversie durante lo svolgimento o lo scioglimento del contratto, il tentativo di conciliazione prima di adire le vie della giustizia ordinaria.
E comunque, nulla vieta al legislatore di intervenire con una norma di rango primario per ripristinare l'obbligatorietà, anche se, in un contesto caratterizzato da una più matura convinzione della validità dello strumento della mediazione, non sarebbe necessario ricorrere a un simile sistema cogente. Tant'è che l'obbligatorietà ha determinato in molti casi un mero incremento di formalità amministrative e burocratiche, specialmente quando le parti erano fortemente convinte di non giungere a una conciliazione.
Anche se è però altrettanto vero che l'obbligatorietà può essere un valido fattore per una maggiore divulgazione della cultura della prevenzione delle liti.
I consulenti del lavoro sono convinti che la mediazione civile e commerciale possa essere di grande aiuto nel risolvere l'annoso problema degli arretrati delle cause civili pendenti in Italia, riducendone sensibilmente anche i costi. Occorre, infatti, ricordare come l'eccessiva durata dei processi rappresenta un costo economico e sociale non più tollerabile, perché allontana gli investimenti nel nostro Paese e alimenta atteggiamenti di sfiducia nei confronti del sistema italiano.
Per questo si intende dare slancio all'attività dell'Organismo di mediazione di categoria già istituito e iscritto al numero 936 del registro degli organismi di mediazione presso il ministero della giustizia.
L'operatività si realizza attraverso un sistema informatico di ultima generazione che dà la possibilità di mettere in rete, attraverso apposite chiavi di accesso diversificate, l'Organismo centrale, le varie unità periferiche presso le sedi dei consigli provinciali aderenti e tutti i mediatori iscritti.
L'obiettivo è quello di contribuire a migliorare l'efficienza della giustizia e quindi risolvere i problemi della collettività, mettendo a disposizione degli utenti la professionalità dei mediatori iscritti, alimentata da un processo di formazione continua specialistica nel settore.
I consulenti del lavoro possono giocare un ruolo fondamentale per raggiungere questo obiettivo, proprio per il background di formazione professionale che possiedono, che permette loro di entrare più facilmente nelle logiche di questo nuovo strumento che affianca all'esigenza di competenze tecniche anche lo sviluppo di capacità negoziali.