
- utilizzo di strumenti di sostegno al reddito (Cigo o Cigs) per fronteggiare il calo di attività conseguente al sisma ovvero riduzione di personale rispetto a quello occupato al 30 aprile 2012;
- riduzione, superiore di almeno il 20% rispetto alla media nazionale, dei consumi per utenze nel periodo giugno-novembre 2012 come desunti dalle bollette;
- contrazione superiore al 20% (sempre nel periodo giugno-novembre) dei costi variabili.
Come detto, gli imprenditori che si trovano in tali condizioni potranno chiedere alle banche un finanziamento assistito dalla garanzia dello stato che a questo scopo, tramite la Cassa depositi e prestiti, stipulerà un'apposita convenzione con l'Associazione bancaria italiana (Abi). Gli interessi relativi ai finanziamenti erogati, oltre alle spese di gestione, saranno rimborsati alle banche mediante riconoscimento di un credito di imposta di importo pari ai prestiti. Per accedere ai finanziamenti gli imprenditori dovranno presentare ai presidenti delle tre regioni colpite dal sisma un'autodichiarazione che attesti la ricorrenza di una delle condizioni di cui sopra e dimostri che il danno economico diretto subìto dal terremoto sia stato tale da determinare la crisi di liquidità che ha impedito il pagamento di tributi, contributi e premi.
Un emendamento del governo stanzia infine un contributo di 1,6 miliardi come quota di partecipazione dell'Italia all'aumento di capitale della Banca Europea per gli investimenti (si veda box a fianco).