
Il decreto è atteso da diversi anni: la sua emanazione affonda le radici già nella Finanziaria 2007, nell'ambito di una disciplina che appunto stabiliva l'interoperabilità degli archivi informatici. L'articolo 1, comma 56 della legge n. 296/2006 ha previsto l'istituzione del sistema integrato delle banche dati in materia tributaria e finanziaria, finalizzato alla condivisione e allo scambio di informazioni dell'intero settore pubblico. L'obiettivo era far «dialogare» i sistemi informativi in possesso delle singole strutture dell'amministrazione finanziaria (Entrate, Territorio, Dogane, Gdf ecc.). Il 23 gennaio 2008 il ministero dell'economia ha quindi emanato una direttiva rivolta a tutti i soggetti che interagiscono nella filiera informativa della fiscalità, definendo ruoli e responsabilità organizzative per conseguire la gestione integrata dei database. Il compito di coordinamento delle attività è stato affidato al Dipartimento delle finanze, che negli anni ha messo in campo diversi sforzi per superare un modello che si presentava «come una collezione di isole informatiche, cresciute in modo indipendente in relazione alle esigenze di ogni singola amministrazione, con difficoltà di collegamento, interazione e sviluppo integrato», ha spiegato Lapecorella in un'altra audizione parlamentare. Per l'attuazione delle strategie di integrazione dei sistemi è stata coinvolta anche Sogei, la società Ict del Mef. «In questi anni, dal 2008 ad oggi, sono state intraprese diverse azioni», spiega la numero uno delle Finanze, «per far fronte ad alcune criticità del sistema informativo del fisco. A breve sarà emanato il decreto direttoriale. Avere a disposizione un archivio integrato con un'alta qualità dei dati costituisce un aspetto fondamentale per facilitare e potenziare la lotta all'evasione fiscale».