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Sbagliate un quarto delle cartelle

del 19/02/2010
di: di Cristina Bartelli
Sbagliate un quarto delle cartelle
Un quarto circa delle cartelle esattoriali è sbagliato sin dall'origine. Ciò vuol dire che l'atto di recupero emesso dall'agente della riscossione presenta dei vizi genetici che ne minano la validità in media nel 26,03% dei casi. La percentuale si ricava dalla media dei valori degli ultimi quattro anni della voce sgravi, cioè quel valore di errore che viene eliminato su richiesta del contribuente (si veda tabella in pagina). Con riferimento al solo anno 2008 la percentuale degli sgravi scende al 12,57%. Va detto in ogni caso che la presentazione di un'istanza di autotutela che dà diritto allo sgravio rappresenta un comportamento individuale autonomo del contribuente. E molto probabile quindi che contribuenti disattenti, o che non abbiano le competenze per riconoscere l'eventuale errore della cartella, paghino un costo con una quota o un totale di non dovuto all'erario. Ne discende, che il contribuente che si vede raggiunto da un atto di questo tipo è obbligato a presentare un'istanza di autotutela all'ente impositore che è costretto a rimuovere gli effetti deleteri derivanti da un'errata valutazione iniziale della posizione del contribuente. Si immagini poi quanto questo effetto possa essere deleterio quanto per lo stesso debito, dimostratosi inesistente, vengono intraprese anche misure cautelari come il sequestro o l'ipoteca. Queste informazioni sono desumibili dalla relazione trasmessa dal ministro dell'economia e delle finanze alla camera dei deputati, con lettera in data 5 febbraio 2010, nella relazione sullo stato dell'attività di riscossione al fine di verificare l'efficacia e l'efficienza dell'attività svolta da Equitalia spa, aggiornata al 31 dicembre 2008 (si veda ItaliaOggi di ieri)

Lo sgravio. Lo sgravio della cartella esattoriale è la richiesta che il debitore inoltra all'ufficio dell'ente creditore che ha formato il ruolo della cartella esattoriale, quando ritiene infondato l'addebito riportato nella cartella esattoriale stessa. Oggetto un precedente atto di accertamento che è illegittimo ed al quale si sostituisce con innovazioni che possono investire tutti gli elementi strutturali dell'atto costituiti dai destinatari dall'oggetto e dal contenuto e può condurre alla mera eliminazione del mondo giuridico del precedente o alla sua eliminazione ed alla sua contestuale sostituzione con un nuovo procedimento diversamente strutturato. Lo sgravio della cartella esattoriale, quindi, è la procedura attraverso la quale l'ufficio dell'ente creditore che ha inviato all'agente della riscossione l'ordine di incassare determinate somme dal debitore, invia all'agente della riscossione stesso un provvedimento nel quale annulla in tutto o in parte l'ordine di incasso contenuto nella cartella esattoriale, perché non sono più dovute, in tutto o in parte, le somme richieste.

Per autotutela. Il debitore che ritiene infondato l'addebito riportato nella cartella esattoriale, può presentare le sue contestazioni all'ufficio dell'ente creditore che ha formato il ruolo, chiedendo lo sgravio della cartella esattoriale stessa. Se il debitore, dopo attenta analisi della cartella esattoriale, ritiene che la somma richiesta non sia dovuta deve reperire la documentazione a sostegno delle proprie ragioni.

Il contribuente dovrà recarsi all'ufficio dell'ente creditore (o impositore) che ha inviato all'agente della riscossione l'ordine di riscuotere quel tributo attraverso la cartella esattoriale.

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