
Proprio sul ruolo dei revisori legali nelle regioni e nei comuni, tra l'altro, l'Istituto ha promosso negli ultimi anni, alcuni convegni nazionali dove personaggi istituzionali e politici di ogni schieramento hanno condiviso appieno le posizioni dell'Inrl, appoggiando così l'istanza di rendere obbligatorio in ogni ambito pubblico, l'operato di revisori. Professionisti che, in base ai dettami del dlgs 39/2010 sono tenuti a svolgere un'attività super partes, rispetto ad altri professionisti che da sempre ricoprono ruoli di consulenti di parte. E a proposito delle recenti elezioni che hanno riguardato l'ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili, il presidente dell'Inrl esprime la preoccupazione per «un esito che di fatto ha spaccato la categoria, con una contrapposizione che non giova al percorso futuro che questo ordine dovrà intraprendere, al suo interno e all'esterno, con i vari interlocutori, tra i quali figurano proprio i revisori legali. Questi ultimi, grazie ai recenti decreti attuativi emanati dal Mef e a quelli prossimi al varo, avranno finalmente il pieno riconoscimento di dignità professionale che gli spetta da tempo e un corretto rapporto relazionale con i dottori commercialisti non è solo auspicabile, ma doveroso. L'augurio è che la spaccatura determinatasi a seguito delle elezioni, venga presto risanata e si possa guardare al futuro professionale di commercialisti e revisori con la dovuta serenità di animo e intenti». Un futuro che travalica i confini nazionali, come hanno bene individuato i vertici dell'Istituto nell'organizzare per fine novembre un forum internazionale incentrato sul risanamento economico italiano ed europeo. A tal proposito nei giorni scorsi la giunta regionale della Basilicata ha dato pieno sostegno all'organizzazione del Forum, senza ignorare l'importanza dell'evento, in quanto per la prima volta una categoria professionale sceglie la Basilicata per un dibattito di alto profilo professionale. «Agli organismi della Regione», evidenzia infatti Baresi, «non è sfuggito il significato della nostra scelta che intende valorizzare il profondo sud d'Italia e d'Europa; un'area da dove è indispensabile lanciare un forte segnale per il rilancio economico».