Le regole sul patto di famiglia entrano nella nuova delega fiscale che da 17 articoli passa a 4 norme, macro aree di riforma fiscale. Nella nuova delega riformulata dalla commissione finanze, presieduta da Gianfranco Conte, della camera e pronta per l'esame dell'aula dal 10 ottobre, arriva anche lo stop alla riorganizzazione delle agenzie fiscali, approvata nel decreto legge spending review. Di più il governo è stato battuto su un emendamento presentato dal relatore Alberto Fluvi (Pd), che sospende l'accorpamento delle agenzie fiscali. Al termine Conte (Pdl) ha dichiarato: «Sarebbe un gravo sgarbo istituzionale (da parte del governo ndr)», se reintroducesse lo scorporo delle agenzie fiscali nella delega. La commissione, infatti, è convinta che lo stop all'accorpamento dell'Agenzia del territorio con quella delle entrate e dei Monopoli di stato con l'Agenzia delle dogane non porta alcun risparmio, anzi, i «trasferimenti di personale implicherebbero una spesa di 10,7 milioni di euro. La norma sul patto di famiglia, originariamente prevista nel decreto crescita ed espunta dal Quirinale in quanto norma ordinamentale indica di prevedere la revisione delle norme che regolano il trattamento dei cespiti in occasione dei cespiti in occasione dei trasferimenti di proprietà con l'obiettivo da un lato di evitare vantaggi fiscali illeciti e dall'altro di dare continuità all'attività produttiva in caso di trasferimento della proprietà anche tra i familiari. La norma affronta anche le disposizioni che riguardano le società di comodo e i beni ai soci che hanno subito negli ultimi mesi interventi correttivi. Anche in questo caso la delega dovrà prevederne revisione, razionalizzazione e coordinamento. Sui tempi della delega lo stesso presidente, ieri, ha invitato il governo, se vuole il via libera al più presto, a porre la fiducia in entrambe le camere. È proprio in questa ottica che i 17 articoli originali della richiesta di delega del governo sono stati accorpati in solo quattro capitoli: così è più semplice attivare la procedura del voto di fiducia. Uno dei punti nodali della discussione, che si è svolta in Commissione finanze sulla delega fiscale, è stato il tema della continuità aziendale nel caso di accertamenti nel corso difficoltà economiche comprovabili. Il sistema della rateizzazione è la soluzione indicata per non rischiare di far chiudere troppe aziende in questi tempi di crisi. Tuttavia, sui casi di «fallimenti fiscali» non ci sono ancora dati precisi: la stessa Commissione finanze sta cercando di raccoglierli sul territorio, così come starebbe facendo Confindustria. Tra le modifiche apportate in parlamento, poi, è stato cancellato l'art. 14 sulla fiscalità ambientale perché si tratta di un argomento sul quale perfino in Europa non si è ancora riusciti a trovare un punto di equilibro. Non poteva mancare nemmeno una riflessione sul caso di Tributi Italia finita nell'occhio del ciclone in questi giorni. A garanzia dei contribuenti la riscossione coattiva dei tributi locali «dovrà essere disciplinata da regole pubblicistiche». Il governo dovrà tenerne conto esercitando la delega per la revisione del contenzioso tributario e della riscossione degli enti locali. Tra i principi anche quello di «assicurare competitività, certezza e trasparenza e i casi di esternalizzazione» da parte degli enti locali «delle funzioni in materia di riscossione». Approvato un emendamento, poi, che regola il meccanismo di alimentazione del fondo per il calo delle tasse, previsto dalla manovra estiva del 2011, ma i deputati non hanno nemmeno provato a chiedere l'anticipazione al 2013 dell'attivazione del fondo. E per sgombrare il campo da equivoci in serata ieri è arrivata sul punto una nota ufficiale del ministero dell'economia: «Nel testo della delega fiscale approvato», scrive il Mef, «dalla Commissione finanze della camera dei deputati, il fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale (come previsto dall'art. 2, comma 36, decreto legge 13 agosto 2011, n.138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148) resta operativo dal 2014».