Il processo verbale di constatazione interrompe la prescrizione della frode fiscale, a prescindere dalla notifica al contribuente. Lo ha ribadito la Corte di cassazione con la sentenza n. 37933 del 1 ottobre 2012. Dunque, la terza sezione penale del Palazzaccio ha accolto il ricorso della Procura di Teramo che contestava il proscioglimento pronunciato dal Tribunale in relazione a delle accuse di frode fiscale. La pubblica accusa lamentava che al contribuente fosse stato notificato un processo verbale di constatazione, idoneo, secondo il pm, a interrompere la prescrizione. In particolare secondo l'accusa sussisteva un'errata applicazione della legge penale. In altri termini, il verbale di constatazione formato dall'Agenzia delle dogane di Bolzano, con riferimento a entrambe le frodi finite nel mirino degli inquirenti ha interrotto il corso della prescrizione sì che, all'atto dell'esercizio dell'azione penale (18.11.11) la prescrizione non era maturata perché essa sarebbe decorsa, rispettivamente, il 2.5. 12 e il 30.4.13. La tesi ha retto di fronte ai giudici di legittimità che, nelle brevi ma interessanti motivazioni, hanno ricordato che «il processo verbale constatazione di un reato finanziario è idoneo ad interromperne la prescrizione (Indipendentemente dal fatto che sia stato notificato all'interessato)». È, pertanto, giustificata la motivazione dell'accusa ricorrente quando censura il fatto che il gip del Tribunale di Teramo, nel pronunciare la declaratoria di estinzione per prescrizione, non abbia minimamente tenuto conto di tale causa interruttiva con il risultato che il termine prescrizionale era di sette anni e sei mesi e non di soli sei anni come erroneamente ritenuto dal giudice. L'estinzione pertanto, sarebbe intervenuta, rispettivamente il 2.5.12 ed il 30.4.13. I giudici del Palazzaccio hanno quindi riaperto l'inchiesta sulle frodi fiscali di è sospettato l'imprenditore di Teramo, rinviando tutti gli atti al Tribunale che ora darà corso al processo per giungere, a seconda delle prove raccolte, a un verdetto di colpevolezza o innocenza.
Insomma si dovrà stabilire se i costi indicati in dichiarazione dal contribuente siano o meno fittizi, così come la Guardia di Finanza ha contestato nel verbale stesso.
Anche la Procura generale del Palazzaccio, nell'udienza tenutasi lo scorso 19 luglio, ha chiesto al Collegio di legittimità una riapertura del caso.