La Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione dovrà restituire alla Cassa di previdenza dei ragionieri i 6 milioni di euro versati alla confraternita dall'avvocato Pietro Deodato che li aveva sottratti indebitamente all'istituto pensionistico. È quanto prevede la sentenza di condanna in via surrogatoria del Tribunale Civile di Viterbo (giudice Luca Ghedini Ferri). «L'avvocato Deodato, successivamente condannato per truffa aggravata e appropriazione indebita», spiega Massimiliano Brugnoletti, legale civile della Cnpr, «aveva sottratto nel 2007 la somma di 7,5 milioni di euro all'Istituto previdenziale. Sei dei 7,5 milioni vennero versati da Deodato ai “Figli dell'Immacolata Concezione”, la congregazione religiosa proprietaria, tra l'altro, dell'Idi di Roma. Da allora, la congregazione ha trattenuto i soldi della Cassa, rifiutandosi di restituirli e sostenendo di essere creditrice dalla Regione Lazio di una somma della quale lo stesso Deodato aveva ricevuto il mandato per incassare. È stato fatto emergere», ha continuato il legale, «che questo credito non sussisteva, e che la congregazione non aveva alcun titolo per trattenere i soldi, ad ogni modo aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza». «Siamo sempre stati convinti che il lavoro della magistratura ci avrebbe dato ragione», commenta oggi il numero uno dell'Istituto previdenziale Paolo Saltarelli.
