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Cadiprof: Welfare e salute vanno a braccetto

del 20/09/2012
di: La Redazione
Cadiprof: Welfare e salute vanno a braccetto
Negli studi professionali si apre una nuova stagione all'insegna del welfare. Dopo l'assemblea dei soci del 25 luglio scorso che ha eletto i nuovi vertici di Cadiprof (vedi box in pagina), il Comitato esecutivo della Cassa, presieduto da Gaetano Stella, si appresta a definire la piattaforma di interventi programmatici che animeranno il prossimo quadriennio di Cadiprof. Esprimendo soddisfazione per la riconferma, il presidente Stella prima di indicare le linee guida operative che verranno definite nel prossimo consiglio di amministrazione, ha voluto ricordare i positivi risultati raggiunti sia in termini di adesioni (oltre 250 mila iscritti) che di prestazioni erogate negli ultimi anni, ma soprattutto l'alto indice di gradimento espresso dagli assistiti verso le forme assistenziali proposte da Cadiprof.

Il nuovo corso della Cassa riparte, dunque, su solide basi economiche e sociali, che hanno permesso al settore degli studi professionali di poter contare su un ampio ventaglio di tutele contrattuali. «Nel corso dei prossimi anni abbiamo intenzione di potenziare ulteriormente il welfare soprattutto sulle tematiche sociali», afferma Stella. «Pensiamo a interventi su temi sensibili che toccano le tasche e gravano sui bilanci familiari».

Tradizionalmente attenta alle politiche sociali, la Cassa può già contare su una serie di prestazioni assistenziali che vengono incontro alle problematiche degli assistiti.

Oltre alle classiche formule di assistenza sanitaria integrative, contenute nel Piano sanitario della Cassa, numerose iniziative sono state portate avanti, per esempio, sul fronte della conciliazione lavoro-famiglia e l'implementazione delle stesse garanzie contenute nel Pacchetto Famiglia, l'altro pilastro della sanità integrativa targata Cadiprof, si muovono in questa direzione. «La nostra attività», conferma Gabriele Fiorino, vicepresidente Cadiprof, «si svilupperà nel solco di quanto di buono finora espresso dalla Cassa. Tra gli obiettivi c'è l'intenzione di implementare la platea dei lavoratori degli studi professionali, tenendo conto che questo processo è stato accelerato grazie alla firma dell'ultimo contratto collettivo di lavoro, che ha determinato un cospicuo incremento degli iscritti e ha evidenziato l'obbligatorietà da parte degli studi dell'iscrizione del lavoratore ovvero di erogare prestazioni equivalenti a quelle della Cassa».

Uno degli aspetti cruciali che dovrà affrontare il nuovo esecutivo Cadiprof riguarda il cosiddetto decreto Salute: le nuove disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute sono infatti approdate alla Camera che ha avviato l'iter parlamentare. «La sanità sta cambiando in modo radicale sul territorio», commenta Stella, «con ripercussioni che toccano da vicino i medici di famiglia e tutti i cittadini. Le norme di contenimento della spesa pubblica hanno determinato una netta contrazione delle risorse finanziarie destinate al Servizio sanitario nazionale e, di conseguenza, l'intervento della sanità integrativa sarà sempre più rilevante per rispondere alla domanda di salute da parte dei cittadini. Sarà sempre più importante, quindi, individuare quelle voci di spesa che rispondono ai reali bisogni di assistenza e di cura».

Su questo fronte Cadiprof sta valutando l'ipotesi di avviare una serie di campagne di sensibilizzazione su comportamenti virtuosi per anticipare l'insorgere di eventi gravi. Se da un lato i margini di manovra si sono ristretti; dall'altro lato la Cassa può contare sul contributo delle professioni sanitarie che fanno parte del sistema e che possono fornire interventi innovativi. Altro passaggio fondamentale sarà poi quello di incrementare il numero degli assistiti, come afferma Fiorino: «Cadiprof è figlia delle parti sociali che in questo momento stanno riflettendo su come allargare la platea degli iscritti alla Cassa, con un occhio di riguardo a figure particolari quali praticanti e collaboratori a progetto».

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