Domanda. Presidente Siciliotti vi aspettavate la pubblicazione dei primi tre decreti sulla revisione contabile?
Risposta. Se volessimo fare una battuta sono due anni che dovevano farli e quindi per forza di cose ce li aspettavamo. Che si stesse lavorando si sapeva, siamo al 2012, sono passati due anni, mi sembra logico che dovessero arrivare. La prima valutazione è che però non sono state colte le priorità.
D. Quali sono queste priorità non colte?
R. Nel processo di adeguamento della riforma delle professioni bisogna stabilire le professioni equipollenti, quelle il cui percorso d'accesso equivale ad assolvere tutto quello che serve per diventare revisore legale. Molti commercialisti rientrano in questa situazione ed esiste un parere del ministero dell'università che attesta tutto questo, credo che lo aspettino i giovani revisori e i giovani commercialisti. Quindi questa prima priorità ancora non è intervenuta. La seconda priorità: armonizzare i 36 mesi indicati dalla direttiva comunitaria sulla revisione, con i 18 mesi indicati dalla riforma delle professioni. Questa voluta semplificazione, questo voluto accorciamento del periodo formativo non si deve tradurre in un doppio esame. La relazione del decreto presidenziale della riforma professioni ha detto chiaramente che non era quello il veicolo su cui fare l'intervento e la revisione è funzione non una professione, e quindi correttamente il dpr si riferisce alle professioni.
Restano delle emergenze irrisolte e non vedo perché bisogna risolvere prioritariamente la gestione del registro visto che oggi funziona perfettamente in termini di efficienza ed economicità. La gestione è interamente automatizzata e assorbe non più della metà delle risorse che gli iscritti pagano.
D. Si spieghi meglio
R. Se io verso 25 euro, la metà circa, 12,50 euro, sono utilizzate per la gestione del registro gli altri finiscono al ministero della giustizia e domani al ministero dell'economia. Non vedo dunque l'urgenza del regolamentare il registro.
D. Cosa succede dal 13-14 settembre per un revisore che vuole iscriversi a chi si deve rivolgere?
R. La risposta corretta è: non lo so. L'intervento del ministero ha fatto complicare le cose. Domani non si capisce, mi verrebbe da dire a noi perché sono stati emanati tre dei circa 20 decreti, mancano i regolamenti attuativi e i moduli di iscrizione che non ci sono. È stata creata una confusione non andando a risolvere i problemi che dovevano essere risolti e creando una confusione su quegli argomenti già pacifici.
D. Prenderete delle contromisure?
R. Una cosa sia chiara: non è una battaglia per la difesa del registro ma per la difesa dell'economicità e dell'efficienza. Non vedo nulla di sconvolgente che sia gestito da un ministero ma quello che dico è: arriviamoci con un percorso senza creare disservizi agli utenti. Non ci sono delle barricate ma la difesa e la valorizzazione di un lavoro di 7 anni. Un ottimo lavoro che ha consentito di portare dalla carta ai file le pratiche del registro e di utilizzare per la gestione la metà del contributo quindi efficienza con attenzione ai costi. Sembra un tiro e molla tra noi e il ministero ma non è così, vogliamo una funzione qualificata e un accesso il più semplificato possibile ma quello che vogliamo è il rispetto per il lavoro che abbiamo fatto. Non ha senso che ci vengano a scippare il lavoro senza concordare le modalità di passaggio creando in questo modo i disservizi.
D. Quali potrebbero essere questi disservizi?
R. Il meccanismo ad esempio della reiterazione della domanda e se non è reiterata dal soggetto già iscritto sono previste delle sanzioni: non mi sembra sia un percorso logico.
Non esistono delle norme che dicono che quando un amministratore ha un dato non può chiederlo due volte? Si arriva, insomma, ad una complicazione di quello che funziona e una mancata attuazione di quello che deve essere risolto.
D. Dal registro invitano il consiglio nazionale a prendere contatti con il ministero. Qual è la situazione? Ci sarà un incontro per una transizione?
R. Io mi auguro. La transizione, se sarà nel rispetto delle leggi, non saremo noi a ostacolarla, se ci sarà pregiudizio per gli iscritti faremo di tutto per tutlarli. Non belligeranza ma ragionevole tutela di qualcosa che funziona. Quello che mi chiedo è perché smontare una cosa che funziona? Nella trasparenza dei rapporti faremo di tutto per tutelare quello che ci sembra un diritto rispettosi nei confronti del ministero, partecipando llea riunioni perché il dialogo è lo strumento migliore.
D. Cosa succederà per i dipendenti del registro? Si era parlato di un assorbimento al Mef, è veritiera questa condizione o c'è una prospettiva diversa? Quale?
R. Queste persone «costano» metà del contributo che pagano i singoli iscritti non penso ci sia un problema di tagli. Non credo che qui ci sia una struttura sovradimensionata. Il loro ruolo è una nostra preoccupazione, Stiamo parlando di persone valide, selezionate e volute con noi. Sono una parte rilevante dei risultati positivi raggiunti e li tuteleremo finché possibile. Sarebbe anche questa una ingiustizia, sarebbe difficile da perpetrare un trasferimento di azienda senza ipotizzare il trasferimento della forza lavoro, abbiamo dei legali che studiano questa vicenda e tuteleremo i dipendenti del registro come tuteliamo gli iscritti, meritano tutela per il lavoro che hanno fatto.
D. Cosa intende quando parla di un trasferimento di azienda e della forza lavoro con riferimento al registro?
Nel momento in cui si realizzerà questa cosa non vedo come si debbano trasferire pezzi d'azienda senza la forza lavoro.
D. Per il prosieguo dei lavori sulla revisione continuerete a collaborare con il ministero o i rapporti dopo questo blitz sono incrinati?
R. Noi dialoghiamo sempre. il ministero è una istituzione e le istituzioni si rispettano ma siamo cittadini e non sudditi pretendiamo lo stesso rispetto che siamo disposti a dare.