
Rumore, disturbo, accertamento
«Ai fini della configurabilità della contravvenzione di cui all'art. 659 cod. pen., l'attitudine dei rumori a disturbare il riposo o le occupazioni delle persone non va necessariamente accertata mediante perizia o consulenza tecnica, ma ben può il giudice fondare il suo convincimento su elementi probatori di diversa natura, quali le dichiarazioni di coloro che sono in grado di riferire le caratteristiche e gli effetti dei rumori percepiti, sì che risulti oggettivamente superata la soglia della normale tollerabilità». Lo ha stabilito la Cassazione (sent. n. 20954/11, inedita) in una fattispecie relativa all'accertamento della natura molesta della musica riprodotta ad alto volume e di notte in un «disco pub», nonchè degli schiamazzi degli avventori dello stesso, mediante la testimonianza resa dagli inquilini dello stabile in cui era sito il locale».
Singolo condòmino e decoro architettonico
Importante precisazione della Cassazione (sentenza n. 14474/11, inedita) a proposito di un problema che molte volte singoli condòmini si pongono. «Ciascun partecipante al condominio di edifici», ha detto la Suprema corte, «può agire in giudizio per la tutela del decoro architettonico della proprietà comune, sicché nel relativo giudizio non è necessaria la presenza in causa di tutti i condòmini, né del condominio».
a cura dell'Ufficio legale della Confedilizia