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Rapporti di lavoro: un salasso regolarizzare la colf

del 01/09/2012
di: di Daniele Cirioli
Rapporti di lavoro: un salasso regolarizzare la colf
Per regolarizzare la colf bisognerà pagare 1.678 euro. È il minimo, questo, considerando la quota di contributi per sei mesi di lavoro pagati 8 euro l'ora per 25 ore settimanali, più il ticket di 1.000 euro (perso se la sanatoria non va in porto) e la marca da bollo di 14,62 euro per la domanda. Vanno peggio le imprese. Per un muratore di 4° livello si devono sborsare 4.735 euro. Poco meno di 4.478 euro richiesti per mettere in regola l'operaio agricolo. Una bella differenza rispetto all'ultima sanatoria, quella del 2009, che riguardava però soltanto i domestici. Allora, infatti, bastarono 500 euro e una marca da bollo per mettersi in regola. Oggi occorre tre volte tanto per i domestici e fino a 10 volte per gli alti casi. Inoltre, mentre il ticket (1.000 euro) andrà pagato subito prima di presentare la domanda (ieri l'Agenzia delle entrate ha diffuso i codici per l'F24), c'è più tempo per i contributi che andranno pagati prima di sottoscrivere il contratto di soggiorno presso lo sportello unico e l'Irpef da pagare entro il 16 novembre. Lo stabilisce, tra l'altro, la bozza di decreto attuativo della regolarizzazione immigrati in attesa di pubblicazione in G.U.

La regolarizzazione. Consente di sistemare i rapporti di lavoro in nero con stranieri. Questo è il beneficio per il datore di lavoro (specie in vista delle nuove sanzioni), mentre allo straniero la sanatoria concede un permesso di soggiorno legalizzando la presenza in Italia. Tre i presupposti:

a) il datore di lavoro deve occupare irregolarmente lo straniero al 9 agosto e il rapporto di lavoro deve perdurare da almeno tre mesi (prima del 9 maggio 2012);

b) il datore di lavoro deve occupare lo straniero alla data di presentazione della domanda (tra il 15 settembre e il 15 ottobre), cioè tre mesi dopo;

c) lo straniero deve risultare in Italia, ininterrottamente, almeno dal 31 dicembre 2011.

Il requisito di reddito. È prevista una condizione di reddito per i datori di lavoro. La bozza di decreto distingue due ipotesi in base al tipo di rapporto regolarizzato (dipendente o domestico) e una di esonero, ossia nel caso di badanti. Nell'ipotesi di lavoro dipendente, il requisito per il datore di lavoro persona fisica, ente o società è di 30 mila euro di reddito imponibile o fatturato. Nel caso dei domestici sono due i limiti: 20 mila euro di reddito imponibile per i nuclei familiari con un solo percettore di reddito; 27 mila euro di reddito imponibile per i nuclei con più percettori.

I codici per il ticket. Per presentare la domanda va pagato, anticipatamente, il ticket di 1.000 euro. Ieri l'Agenzia ha diffuso codici utilizzabili dal 7 settembre sul modello F24 con elementi identificativi: «REDO» per i datori di lavoro domestici e «RESU» per i datori di lavoro subordinato. L'importo va esposto nella sezione «Erario», mentre nel campo «elementi identificativi» va esposto il numero del passaporto o di altro documento equipollente del lavoratore (massimo 17 caratteri).

Sei mesi almeno di contributi. La regolarizzazione impone la sistemazione del rapporto di lavoro negli aspetti retributivo, fiscale e contributivo, che il datore di lavoro deve provare alla stipula del contratto di soggiorno. Sotto questi tre aspetti, perciò, vanno ottemperati gli obblighi, ma senza interessi e sanzioni, per il periodo in nero fatto emergere. La regolarizzazione dovrebbe avvenire sin dalla data di assunzione, in nero, dello straniero; tuttavia, la legge impone un periodo minimo di sei mesi (evidentemente a copertura del periodo maggio-ottobre 2012 che va tra le due date per le condizioni di ammissione: esistenza del rapporto dal 9 maggio e sussistenza alla presentazione dell'istanza, possibile fino al 15 ottobre).

Aspetto retributivo. Il datore di lavoro deve dimostrare di aver retribuito il lavoratore in base al Ccnl. Ciò va fatto con attestazione redatta congiuntamente al lavoratore.

Aspetto contributivo. Fissata la regolarità retributiva, va perfezionata quella contributiva versando i contributi all'Inps e (ma il decreto non lo precisa) agli altri enti coinvolti in un rapporto di lavoro, come Inail e casse edili per lo specifico settore edile. Per i rapporti di lavoro non agricolo la regolarizzazione dovrà avvenire con gli Uniemens, per quelli agricoli con i Dmag, per i domestici con i Mav.

Aspetto fiscale. Infine, sulle retribuzioni dichiarate erogate al lavoratore, il datore di lavoro deve operare le ritenute Irpef e versarle entro il 16 novembre.

I conti in tasca. Il conto viene salato in tutti i tre esempi in tabella. Nel caso di domestici sono indicate varie ipotesi, in base al tipo di rapporto che può essere anche di 20 ore settimanali; il costo va da 1.743 euro (728 di contributi più 1.000 di ticket e più 15 di bollo), fino a 2.019 euro (1.004 per contributi più 1.000 di ticket e più 15 di bollo). Nel caso dell'operaio edile si considerano solo i contributi Inps e l'Irpef; ma andrebbero aggiunti i costi Inail e casse edili. Sulla paga mensile di 1.328 euro (incluso il 18,5% di accantonamento cassa edile), il costo della sanatoria è di 4.735 euro; il costo sale a 5.074 euro considerando l'accantonamento (189 euro a carico lavoratore) e i contributi cassa edile.

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