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Disoccupazione, scenario allarmante al Sud

del 08/08/2012
di: di Simona D'Alessio
Disoccupazione, scenario allarmante al Sud
La voragine della disoccupazione si allarga ancora al Sud: circa un terzo dei circa 130 mila posti di lavoro che si prevede andranno in fumo nel 2012 è, infatti, nelle zone meridionali d'Italia. E ciò avviene a fronte di un'ulteriore riduzione del 25% delle intenzioni di assumere personale da parte delle imprese, rispetto al 2011. A detenere il tragico primato di province in cui i rapporti subordinati precipiteranno sotto la media nazionale (-1,1%) sono ben tre capoluoghi della stessa regione, la Sicilia: Enna, Ragusa e Siracusa, dove la percentuale scenderà fino al 3%. È lo scenario raffigurato dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del welfare, l'indagine che raccoglie le prospettive di assunzione delle imprese dell'industria e dei servizi, che testimonia quanto le aziende della penisola, spaventate dal peggiorare della crisi globale, tengano il freno a mano tirato, quando si tratta di ampliare l'organico; il dossier, inoltre, riporta l'incertezza delle parti datoriali per gli effetti della riforma del mercato del lavoro (legge 92 del 28 giugno 2012). Un'atmosfera di inquietudine, dunque, cui corrispondono cifre scoraggianti sui futuri ingressi: in termini assoluti, sono, infatti, poco più di 631 mila le assunzioni di addetti che si ipotizza di compiere nell'anno in corso, il 25% in meno del 2011; nel contempo, poi, si registra la simultanea riduzione delle uscite attese (-18%), ferme a 762 mila. L'immagine restituita è di una progressiva staticità occupazionale, poiché il tasso delle «nuove leve» (5,5%) e quello di chi lascia l'impiego (6,7%) mostrano una tendenza decrescente, particolarmente accentuata nell'ultimo anno (erano rispettivamente il 9,5% e l'8,5% nel 2008). Intanto, se nel Centro-Nord la domanda di lavoro è in affanno, nel Mezzogiorno c'è un clima da «profondo rosso»: il contesto tende a penalizzare ulteriormente tali aree già deboli con oltre 42 mila posti in meno (con un tasso di -1,7%). Basti osservare la performance delle province siciliane che, in generale, vedranno i rapporti dipendenti abbassarsi del 2,2%, con la perdita di oltre 11 mila chance. Al contrario, Bolzano è in assoluto la provincia dello stivale in cui l'occupazione nel 2012 si ridurrà di meno (-0,3%, pari a una diminuzione di 440 dipendenti), poi Piacenza (-0,4%), Padova (-0,4%), Lodi (-0,4%), quindi una piccola pattuglia di territori in cui il calo dovrebbe assestarsi sul -0,5% (Vicenza, Como, Verona, Milano).
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