
Flussi. Diminuiscono in confronto al 2011 i ricorsi presentati, ma anche quelli definiti. Nel secondo trimestre 2012 il calo è dell'11% in Ctp e del 14,5% in Ctr. Circostanza che comporta l'aumento della giacenza, passata dai circa 740 mila ricorsi pendenti di inizio anno ai quasi 752 mila rilevati alla data del 30 giugno. In corso d'anno, i carichi gravanti sulle commissioni sono così saliti dell'1,65% a livello provinciale e dell'1,19% a livello regionale.
Controparti. La maggior parte dei ricorsi presentati nel secondo trimestre 2012 continua a interessare l'Agenzia delle entrate: 59% in Ctp e 68% in Ctr. Tra le altre amministrazioni chiamate più di frequente in causa da cittadini e imprese vi sono Equitalia (17% in Ctp e 10% in Ctr) ed enti locali (15% e 13%). Tuttavia, tra aprile e giugno l'incidenza dei ricorsi presentati in primo grado contro le Entrate subiscono una flessione di circa 10 mila unità rispetto all'omologo periodo del 2011. In tal senso, come detto, influiscono i primi effetti del nuovo istituto della mediazione tributaria.
Importi in gioco. Nel secondo trimestre 2012, i ricorsi presentati alle Ctp valevano circa 7,3 miliardi di euro, mentre gli appelli inoltrati alle Ctr sfioravano i 2,9 miliardi. Rispetto ai tre mesi precedenti, tuttavia, si assiste ad un calo del controvalore dei ricorsi pervenuti dell'8% in Ctp e del 19% in Ctr. Peraltro, in primo grado le cause riguardanti importi entro i 20 mila euro hanno rappresentato circa i tre quarti del totale, con circa 48 mila pratiche su 64 mila (e, per quanto concerne gli accertamenti delle Entrate, molti di queste fattispecie verranno meno una volta entrato a regime il meccanismo della mediazione). È altresì opportuno sottolineare come dei 7,34 miliardi di nuovo contenzioso instaurato nel trimestre quasi 5,5 miliardi siano imputabili a soli 934 ricorsi, che presentano quindi un valore medio poco al di sotto dei 6 milioni di euro ciascuno. Tale fenomeno è ancora più marcato in appello, dove 2,1 dei 2,9 miliardi di euro complessivamente contesi fanno capo a 336 posizioni (con una media vicina ai 6,4 milioni ognuna).
Sospensive. Segno più pure per le istanze di sospensione decise presso le Ctp tra aprile e giugno: con 19.085 ordinanze, per un valore complessivo di 2,8 miliardi di euro, l'aumento sul dato rilevato per il primo trimestre 2012 supera il 16%. In linea con il passato, invece, gli esiti delle decisioni: un'istanza su due viene accolta, anche se il termini economici le pronunce favorevoli hanno interessato il 60% dell'ammontare complessivo. A livello geografico, l'area nella quale si riscontra il maggior tasso di accoglimenti è il Sud con il 52,89%, mentre nel Nordest si registra la percentuale più bassa (47,01%). Velocizzati anche i tempi di definizione delle istanze (la legge richiede che ciò avvenga entro 180 giorni dalla presentazione): le regioni con le più alte percentuali di istanze definite entro il termine normativo sono la Valle d'Aosta (100%), l'Umbria (98,97%) e la Basilicata (98,62%). Fanalini di coda Calabria (39,90%), Sicilia (48,22%) e Sardegna (61,16%). A livello nazionale, comunque, la percentuale di istanze decise entro 180 giorni cresce del 7% rispetto al primo trimestre dell'anno, passando dal 74% all'81%.
Verdetti. Si spostano leggermente pro fisco, infine, gli esiti delle controversie definite. Tra aprile e giugno 2012 le sentenze di primo grado favorevoli al contribuente sono state il 34,90% del totale, mentre per gli uffici la percentuale di successo è risultata pari al 40,72%. In Ctr, invece, le pronunce favorevoli al contribuente sono state il 37,28%, contro il 48,99% delle amministrazioni.