
La Sogei non lascia, anzi raddoppia. Tra le sorprese c'è sicuramente quella relativa a Sogei. La società di Ict del ministero dell'economia, guidata da Cristiano Cannarsa, non solo viene espressamente salvata dai tagli ma raddoppia le proprie competenze diventando l'unico braccio operativo informatico statale. A Sogei saranno infatti trasferite tutte le attività informatiche dello stato, nonché quelle di sviluppo e gestione dei sistemi Ict svolte da Consip nei confronti della p.a.. Sogei svolgerà le nuove competenze attraverso una specifica divisione interna. Mentre Consip continuerà a occuparsi di acquisti di beni e e-procurement.
Le altre correzioni. I risparmi conseguenti al riordino delle prefetture dovranno raddoppiare: dal 10 al 20%, mentre si accorciano (da 180 a 120 giorni) i tempi per il riordino delle scuole di formazione. Via libera anche all'istituzione delle Conferenze che dovranno elaborare e deliberare lo statuto delle istituende città metropolitane. Dei nuovi organismi, che non dovranno creare oneri aggiuntivi sulla finanza pubblica e dovranno essere operativi dalla conversione in legge della spending review, saranno membri di diritto i sindaci dei comuni dell'area metropolitana, nonché il presidente della provincia. Avranno il compito di elaborare e deliberare lo statuto della città metropolitana entro 90 giorni dalla scadenza del mandato del presidente provinciale oppure entro il 31 ottobre 2013 se tale mandato scade dopo il 1° gennaio 2014. La deliberazione sullo statuto sarà adottata a maggioranza dei due terzi dei componenti e in ogni caso con il voto favorevole del sindaco del comune capoluogo e del presidente della provincia.
Nervi tesi sulle province. Nulla da fare, almeno fino a ieri sera, per gli emendamenti correttivi sul riordino delle province. All'origine dell'impasse, la contrarietà espressa dal governo a una delle proposte di modifica che puntava a salvare Isernia, Matera e Terni, senza le quali il Molise, la Basilicata e l'Umbria diventerebbero regioni “monoprovinciali”. L'emendamento è stato seccamente respinto dal ministro della Funzione pubblica, Filippo Patroni Griffi (che il 30 luglio incontrerà i sindacati della p.a.) e la situazione si è arenata determinando lo slittamento a oggi dell'ok in commissione e il conseguente approdo in aula previsto a questo punto per venerdì.
I comuni, intanto, continuano a lanciare dati allarmanti sugli effetti della spending review: con i 2,5 miliardi di tagli, dicono, i sindaci già dal mese di agosto non riusciranno a pagare gli stipendi. «A questo punto possiamo solo sperare che si trovi un rimedio la prossima settimana durante la riunione della Conferenza Stato-Città ma siamo veramente in una situazione molto critica, ha commentato il vicepresidente Anci e sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo. Mentre il presidente Graziano Delrio si è detto preoccupato per il taglio del fondo per le politiche sociali che ammontava a oltre un miliardo ed è stato ridotto a 11 milioni. «Oggi in Conferenza Unificata si è certificato il ritiro completo dello Stato dalle politiche di welfare. È un giorno triste, il funerale dello stato sociale», ha commentato Delrio.
Ieri infine l'Upi ha incontrato il ministro dell'istruzione Francesco Profumo dopo l'allarme lanciato sull'impossibilità di riaprire le scuole al nuovo inizio dell'anno scolastico.