
Tra le novità occorse durante l'iter parlamentare, come detto, c'è l'inserimento nel decreto crescita degli incentivi per l'acquisto di veicoli ecologici. I modelli agevolabili sono quelli a trazione elettrica, ibrida, a gpl, a metano, a biometano, a biocombustibili e a idrogeno che producono emissioni di anidride carbonica non superiori a 120 g/km. Per fruire del beneficio sarà necessario rottamare un veicolo di cui il soggetto sia proprietario o utilizzatore (in caso di locazione finanziaria, da almeno 12 mesi), il quale dovrà essere ritirato dal mercato. Complessivamente, saranno stanziati nel triennio 150 milioni di euro. Ma il ritorno degli ecoincentivi rientra in un piano più vasto finalizzato a favorire la mobilità sostenibile. Per esempio realizzando reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli elettrici o obbligando i comuni a prevedere nei regolamenti edilizi la messa a disposizione di colonnine di ricarica come condicio sine qua non per la costruzione di centri commerciali, uffici e capannoni industriali. Non solo. Viene infine prevista l'emanazione di un dm che stabilisca norme specifiche per la trasformazione del motore dei veicoli, volta a renderlo ad esclusiva trazione elettrica.