Consulenza o Preventivo Gratuito

Indebiti pensionistici: L'Inps ora passa all'incasso

del 04/07/2012
di: di Daniele Cirioli
Indebiti pensionistici: L'Inps ora passa all'incasso
Via libera al recupero degli indebiti pensionistici. Chi ha percepito pensioni o quote di pensioni non avendone diritto riceverà a breve una notifica di addebito da parte dell'Inps, passo propedeutico per l'attivazione del procedimento di recupero. La restituzione potrà avvenire in unica soluzione oppure a rate (massimo 120 mesi); con trattenute sulla pensione eventualmente in godimento (pari a 1/5) o con rimesse dirette di denaro. Ad anticiparlo è lo stesso Inps che, nel messaggio n. 11059/2012, annuncia l'arrivo di una circolare con le istruzioni operative.

Nuove regole. Le anticipazioni riguardano il nuovo procedimento di recupero coattivo dei crediti Inps, previsto dalle leggi n. 73 e 122 del 2010 e disciplinato dalla determinazione n. 434/2011 del presidente Inps. Il nuovo processo di recupero prevede nuove fasi di gestione del credito e nuove comunicazioni da inviare al pensionato debitore.

Comunicazioni al pensionato. Prima di tutto, spiega l'Inps, il nuovo processo prevede l'invio delle notifiche d'indebito ai soggetti interessati riferite a importi certi; ciò vuol dire che gli importi vanno depurati (compensati) con ogni con eventuale credito vantato dallo stesso soggetto a titolo della stessa o anche di altre prestazioni. Le comunicazioni di indebito (modelli RC1) conterranno in allegato, aggiunge l'Inps, il bollettino di conto corrente postale per effettuare il pagamento in un'unica soluzione. Tuttavia, in alternativa è possibile attivare un piano di recupero rateale con trattenuta su pensione (comunque non prima dell'invio della comunicazione di indebito).

Modalità di recupero. Due sono anche le modalità di recupero degli indebiti: con trattenute sulle pensioni in godimento o mediante rimesse dirette in denaro. Nel primo caso, è necessaria la richiesta da parte del pensionato e le trattenute saranno di importo inferiori a 1/5 della pensione in godimento. In ogni caso, precisa l'Inps, la rateazione può essere concessa previa verifica della situazione reddituale dell'interessato presso l'Agenzia delle entrate, fermo restando che la trattenuta non potrà essere inferiore ai 10 euro mensili e che il recupero non potrà avvenire oltre le 24 mensilità. Qualora il pensionato percepisca pensioni che complessivamente non superino l'importo pari a due volte il trattamento minimo (euro 962), il recupero potrà avvenire oltre le 24 e comunque fino a 60 mensilità. Infine, nei confronti dei pensionati più bisognosi (la valutazione della condizione di bisogno è fatta sulle condizioni generali e familiari del pensionato) il piano di recupero può superare le 60 rate, nei limiti comunque di 120 mesi. Nel secondo caso (recupero mediante rimesse in denaro), l'Inps concederà le rateazioni previa verifica della situazione reddituale dell'interessato presso l'Agenzia delle entrate, secondo i criteri indicati in tabella.

vota