La partecipazione dei lavoratori alla vita economica, culturale, sociale e politica della comunità civile cui appartengono, è uno dei pilastri dell'ordinamento democratico. L'articolo 46 della Costituzione recita: «Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge, alla gestione delle aziende». Nel settore elettrico, la partecipazione del mondo del lavoro si è sviluppata attraverso la contrattazione sindacale, realizzando un sistema di relazioni industriali di alto profilo che ha permesso di superare le logiche conflittuali. La liberalizzazione del settore ha aperto altre opportunità di partecipazione, creando prospettive concrete all'azionariato dei lavoratori. In tal senso, va fatta una distinzione tra «piccoli azionisti» e «dipendenti azionisti», per la diversa prospettiva dell'investimento operato. I primi hanno un interesse meramente finanziario, teso al massimo profitto dell'investimento. I secondi rispondono a una logica di lungo periodo, avendo investito in azienda non solo risparmi monetari, ma anche il proprio Tfr e la vita professionale. Come azionisti e come dipendenti associano le caratteristiche di portatori di interessi ai diritti di intervento nella gestione delle imprese. Per dar voce ai dipendenti azionisti è nata, nel 2008, su iniziativa della Flaei-Cisl, l'A.Di.G.E. (associazione dipendenti azionisti gruppo Enel) che intende dare consapevolezza ai suoi soci di essere «piccoli proprietari» e non solo «piccoli risparmiatori», fornendo un concreto aiuto ad esercitare i diritti connessi alla proprietà di azioni. Diritti esercitati attraverso la partecipazione alle assemblee degli azionisti, per le nomine degli organi amministrativi e di controllo e per l'approvazione dei bilanci, con il fine di realizzare la presenza del mondo del lavoro negli organi di governo dell'azienda. Enel potrebbe rappresentare un laboratorio per le sue caratteristiche strutturali. È un'azienda a capitale diffuso, con una alta percentuale di dipendenti azionisti, anche se, per la dimensione del capitale sociale, è di fatto impossibile raggiungere una massa critica tale da garantire un peso effettivo dei lavoratori nei processi decisionali. È un'azienda che opera in un settore strategico per il Paese, che dovrebbe conciliare redditività e finalità sociali, profitti e investimenti. Per realizzare la sua finalità, A.Di.G.E. sta cercando strade nuove per riconoscere pari dignità a capitale e lavoro: per questo ha aderito alla Iccr (Interfaith center on corporate responsibility), una associazione internazionale che raccoglie soggetti che partecipano al capitale azionario delle imprese, delle quali si propone di orientare gli investimenti per sostenere politiche sociali, dando voce all'azionariato dei dipendenti. Un progetto che rappresenta una novità assoluta nel panorama nazionale e che potrà diventare un esempio concreto di tutela dei lavoratori azionisti e di realizzazione della democrazia economica.