
Se la normativa di settore lo prevede, al posto del Durc il privato potrà presentare una dichiarazione sostitutiva, la cui attendibilità andrà attentamente valutata dall'amministrazione. Il privato potrà richiedere il rilascio del Durc se intende consegnarlo ad altro privato, ma sul documento dovrà essere apposta la dicitura «il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi». Ribaditi i paletti normativi imposti dalla legge di stabilità e dal decreto semplificazioni di Mario Monti (dl n.5/2012), la nota di Patroni Griffi raccomanda che l'acquisizione d'ufficio del documento avvenga in tempi rapidi «sia nella fase di gara che in quella successiva nella quale il controllo della regolarità contributiva è condizione necessaria per il pagamento degli stati di avanzamento lavori o delle prestazioni relative a servizi e forniture o per il pagamento del saldo finale». «In queste ultime ipotesi», scrive il ministro, «un eventuale ritardo nella richiesta del Durc può tradursi in uno slittamento dei pagamenti con conseguente maggiore onerosità degli stessi e responsabilità erariale del dipendente incaricato». Per questo va usato il portale di cui sopra che attraverso un apposito applicativo consente di verificare in tempo reale l'inoltro della richiesta di Durc da parte delle p.a.