Anche nel 2011, terzo anno di operatività dell'Apf, si è confermato il trend decrescente del numero di iscritti all'albo, sebbene in misura inferiore rispetto al biennio precedente. Alla data del 31 dicembre 2011, gli iscritti erano 54.581, vale a dire il 3,3% in meno del 2010. Di questi, 34.347 risultavano attivi, cioè titolari di un mandato ad operare da parte di un intermediario. I soggetti iscritti all'albo ma non attivi sono invece circa 20 mila (il 60% di loro ha però avuto un mandato negli anni precedenti). Complessivamente, secondo i dati forniti da Assoreti, attraverso i promotori è allocato un patrimonio di oltre 240 miliardi di euro, pari al 16% del totale del risparmio gestito in Italia. Il direttore generale dell'Organismo, Joe Capobianco, ha quindi illustrato le iniziative intraprese dall'associazione in materia di formazione, di comunicazione, di potenziamento dei servizi offerti a promotori e aspiranti, senza tralasciare i tavoli istituzionali aperti con le amministrazioni di riferimento (Mef, Banca d'Italia, Consob, Isvap). «Quella del promotore finanziario è da sempre una professione in evoluzione e l'andamento dell'economia ne accentua la necessità», spiega Giovanna Giurgola Trazza, presidente dell'Organismo per la tenuta dell'Apf. «Recenti ricerche realizzate negli Stati Uniti inseriscono la professione tra quelle con i maggiori tassi di crescita nell'immediato futuro. Far conoscere e valorizzare il ruolo del promotore è un obiettivo prioritario dell'Organismo nell'interesse dei risparmiatori». Una mission che, come ricordato anche da Capobianco, deve affiancarsi a quella di «contribuire a definire regole e strumenti che consentano alla categoria di essere pronta alle nuove domande del mercato ed alle reti di poter contare su professionisti di qualità».