
Autovelox fiscali.
La nuova arma messa a punto dalla Gdf per la lotta all'evasione e che va ad arricchire l'arsenale di banche dati e strategie è l'autovelox fiscale. Vita dura per gli spalloni ai confini. Arrivano gli “autovelox fiscali”, che saranno utilizzati dai finanzieri nella scoperta di illeciti trasporti di denaro e titoli, ma anche di altri beni di grande valore e facile trasportabilità, come oro, argento e preziosi. Lo strumento è già stato utilizzato nel Sud Italia per il contrasto al denaro sporco della criminalità organizzata, e da ieri sarà impiegato nelle aree confinarie del settentrione, laddove è maggiore il pericolo di fraudolenti trasferimenti via terra di denaro e titoli da e per il nostro Paese.
Tale sistema di rilevamento elettronico, montato a bordo di furgoni delle Fiamme Gialle, permette di riprendere i numeri di targa di tutti i veicoli transitanti presso una determinata area stradale. Obiettivo della Gdf la creazione di un data-base di vetture sospette nei confronti delle quali i finanzieri opereranno il controllo “fisico” vero e proprio, sia al momento del transito in Dogana, sia al di fuori degli spazi doganali. Utilizzati solo da militari del Corpo in uniforme ed in possesso di specifiche competenze, il primo mezzo mobile plurisensore sarà attivo da oggi presso il valico di Ponte Chiasso (Como), alla frontiera con la Svizzera, ove si registra la più alta percentuale di sequestri di valuta, mentre altre analoghe apparecchiature saranno posizionate nei prossimi giorni in varie località del nord d'Italia, oltre che al confine con la Repubblica di San Marino..