
La scelta di accorpare i fondi parte dalla necessità di razionalizzare i relativi procedimenti, volti all'erogazione delle somme in favore delle vittime del racket, dell'usura e della criminalità organizzata; pertanto, evidenzia la relazione tecnica che introduce il provvedimento che l'esecutivo sta per vagliare, l'omogenizzazione «non comporta maggiori spese, o nuovi oneri a carico dello stato», e adegua, armonizza e coordina le disposizioni dei regolamenti dei singoli fondi esistenti.
Tre le principali finalità: indennizzare chi ha subito le conseguenze di reati di tipo mafioso, costituitosi parte civile nei procedimenti penali intentati nei confronti degli autori dei reati stessi, concedere un rimborso «commisurato ai danni derivanti dagli eventi subiti, a favore delle vittime dell'estorsione esercenti un'attività economica imprenditoriale» e, infine, elargire «un mutuo decennale, senza interessi», per un ammontare proporzionato rispetto al danno subito, a favore di coloro che sono stati sottoposti ad episodi di estorsione, i quali risultino essere «esercenti un'attività comunque economica».