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C'è un nuovo alleato per l'albo dei tecnici

del 24/04/2012
di: di Sergio Merisi
C'è un nuovo alleato per l'albo dei tecnici
Gli ingegneri iunior rappresentati dal Cup 3, il Coordinamento universitari e professionisti triennali, dicono si all'albo unico. Dopo i dubbi e le perplessità che da sempre hanno accompagnato il progetto di costituire un ordine dei tecnici laureati, i rappresentanti del Cup3, oggi vedono con favore la creazione di un'unica casa per i tecnici. È quanto emerso durante la 57 esima assemblea dei periti industriali che si è svolta a Roma lo scorso 21 aprile, proprio mentre i periti agrari, a loro volta, si interrogavano in una parallela assise dei presidenti (senza trovare ancora la risposta definitiva) chiamati a decidere del proprio futuro. Insomma, nell'arco di pochi giorni l'ordine dei tecnici laureati triennali, mentre vacilla su un vecchio compagno di squadra, scopre un alleato in più, favorevole non solo a cogliere quell'opportunità offerta dal decreto sulle liberalizzazioni (convertito nella legge n. 27/2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 71 del 24 marzo 2012) di fondere in un unico albo figure che svolgono attività affini. Ma soprattutto di farne parte, con l'obiettivo di diventarne nel futuro il soggetto principale e di guidarne le sorti. «Questo nuovo contenitore per il professionista di primo livello» ha spiegato, infatti, il presidente del Cup 3 Vincenzo Boccassini, «darà all'ingegnere triennale un'immagine diversa, restituendo dignità a una professione che ha difficoltà a emergere». Un problema di sostanza ma anche di forma giacché il termine «ingegnere tecnico» come si chiamerà il futuro professionista, «sarà più facile da comprendere invece dell'antipatico iunior che talvolta prevale addirittura sul titolo ingegnere». Ma oltre all'uscita pubblica del Cup 3, l'assemblea dei periti industriali di sabato ha sancito definitivamente la posizione dei periti industriali. Con soli 5 voti contrari su 83 collegi presenti, infatti, la base della categoria ha concordato con la linea degli attuali vertici che punta alla creazione di una grande casa per il professionista di primo livello nel settore tecnico. Questa, come ha spiegato lo stesso presidente Giuseppe Jogna nella sua relazione, «è destinata ad essere guidata dai laureati che, nel giro di alcuni anni, potrà essere la loro esclusiva casa di riferimento, il titolo stesso, poi, tecnici dell'ingegneria evidenzierà che all'interno ci sono tecnici e ingegneri tecnici. Così nessuno potrà avere dubbi». L'aria di fronte comune e di collaborazione trova, però, un ostacolo in casa degli agrari dove l'assemblea di sabato non ha sciolto il dubbio di alcuni. «Avevamo necessità di un confronto sincero con la base», ha spiegato il presidente Lorenzo Benanti, «in alcuni casi non al corrente delle strategie di fusione e che, proprio per questo, ha votato contro il progetto». Nulla di scritto sulla pietra ha comunque precisato il numero uno degli agrari che ha confermato l' intenzione di continuare il tavolo di discussione con i periti industriali e i geometri «con i quali c'è un clima sereno di confronto e dialogo». Resta confermato l'appoggio al progetto da parte dei geometri (si veda anche ItaliaOggi del 21 aprile)

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