
«In un periodo di forte recessione economica come quello che stiamo vivendo, si è finalmente compresa l'importanza e l'influenza che le professioni possono avere per la ripresa e lo sviluppo dell'economia nazionale. Rendiamo pertanto plauso all'attività del Governo, proprio in questo particolare momento, in cui l'interesse è rivolto a situazioni certamente più urgenti, per aver mantenuto alta l'attenzione sul riconoscimento delle nuove professioni», ha detto Falcone nonché vicepresidente di Cna Professioni. Va ricordato che Assoprofessioni prima e Cna Professioni dopo hanno attivamente partecipato svolgendo un ruolo primario all'interno del gruppo di lavoro, appositamente costituito per seguire da vicino le varie fasi che hanno portato la X Commissione attività produttive della Camera a licenziare il testo unificato emendato Quartiani C. 3917, Froner C. 1934, Formisano C. 2077, Buttiglione C. 3131 e Della Vedova C. 3488.
Inoltre, già in occasione del convegno nazionale promosso da Cna Professioni il 14 febbraio scorso a Roma, era emersa la volontà bipartisan tanto dei rappresentanti della maggioranza quanto di quelli dell'opposizione, alla presenza del capo dipartimento impresa ed internazionalizzazione del Ministero dello sviluppo economico Giuseppe Tripoli, di accelerare l'iter di riconoscimento delle nuove professioni.
La promessa è stata mantenuta, il testo approdato in Aula dimostra un perfetto equilibrio tra il lavoro svolto dal relatore e l'attività del governo. Lievissime e marginali le modifiche apportate rispetto al testo originale. «Ci rammarica il tentativo di apportare modifiche peggiorative al testo ispirate da alcune aggregazioni associative non facenti capo a Cna Professioni, con il solo intento di creare ostruzionismo. Il testo del dl rappresenta piuttosto una svolta importantissima in materia di liberalizzazioni», ha commentato il presidente. «È infatti innovativo e in linea con le nuove esigenze del mondo professionale non regolamentato e del mercato italiano ed europeo. All'interno di questo disegno di legge il riconoscimento delle professioni non regolamentate attraverso la norma Uni è fondamentale. La normazione rappresenta soprattutto una forma di tutela per i consumatori e di garanzia ai fini della trasparenza del mercato dei servizi professionali oltre che per gli stessi professionisti. L'idea di promuovere la qualità dei servizi professionali, attraverso un sistema consolidato a livello europeo, di certificazione di parte terza può contribuire a superare le resistenze che ancora bloccano la riforma delle professioni, facendo emergere professioni ormai divenute vitali nell'economia italiana. Un riconoscimento dunque basato su libertà di esercizio e sistema di qualità professionale. Vogliamo che si realizzi in Italia un mercato professionale libero che possa mettere in condizione l'utente di scegliere il professionista più qualificato».
Le nuove professioni interpretano le esigenze di una società in continua evoluzione e rappresentano un importantissimo strumento di innovazione e competitività. «Per questo mi auguro che il provvedimento di legge, grazie anche agli emendamenti approvati, giunga presto al Senato conferendo finalmente piena dignità a milioni di professionisti», ha concluso Falcone.